A fine giugno 2018, il Tas aveva riammesso il Milan in Europa League, dopo che la Uefa lo aveva espulso dalla competizione, per un anno, per non aver rispettato i parametri del Fair Play Finanziario.

Ma non per questo, il Tas aveva detto che tale violazione non avrebbe dovuto essere sanzionata, rimandando il tutto ad una nuova decisione da parte della Camera Giudicante (Adjudicatory Chamber) del Club Financial Control Body (CFCB) dell'Uefa.

Dopo un periodo di silenzio, ecco che il caso Milan torna a galla. Il club rossonero si dovrà presentare a Nyon, in Svizzera, il prossimo 20 novembre per affrontare un nuovo giudizio in relazione ai bilanci della società nel triennio tra il 2015 e il 2017, bilanci che avevano fatto registrare una perdita - aggregata - di 146 milioni di euro, con uno sbilancio di 121 milioni rispetto ad una deviazione accettabile di 25 milioni!

Il passaggio di proprietà del Milan al controllo diretto del gruppo Elliott era stato determinante nel giudizio del Tas, e non a torto, dato che dopo aver rilevato le quote di maggioranza, la nuova proprietà ha rifinanziato il club assicurandogli una solidità economica venuta meno negli ultimi anni.

Quale sarà adesso la sanzione dell'Uefa? Secondo molti, le possibilità per un accordo (voluntary o settlement agreement) sono scarse, se non nulle ed una multa sarà inevitabile, anche se potrebbe comunque essere rateizzata nel corso degli anni.

Comunque vada, finora, il non aver rispettato le regole ha portato a livello dei risultati degli indubbi vantaggi per il Milan. Da vedere se, in merito alle conseguenze, lo siano stati anche da un punto di vista economico.