Ieri sera, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva dichiarato a La7 - nella trasmissione condotta da Massimo Giletti - che i paesi confinanti con la Serbia (Bulgaria, Macedonia del Nord e Montenegro) avevano chiuso il loro spazio aereo alla Russia, impedendo così a Sergey Lavrov di partire per Belgrado, dove una delegazione russa era attesa per colloqui.
Oggi, Lavrov è tornato sull'argomento, definendo quanto accaduto senza precedenti:
"Ieri sera e questa mattina ci sono state molte domande da parte dei media sulla nostra reazione alla decisione senza precedenti presa da alcuni Stati membri della NATO che hanno impedito al ministro degli Esteri russo di visitare la Repubblica di Serbia. È accaduto l'impensabile... Capisco l'interesse che si sta accendendo in relazione alla nostra valutazione di tali azioni oltraggiose", ha detto Lavrov questa mattina in una conferenza riportata dalla Tass."Quello che è successo è fondamentalmente una privazione del diritto di uno Stato sovrano di condurre la propria politica estera. L'attività internazionale della Serbia è bloccata, almeno per il momento nei confronti della Russia", ha sottolineato il ministro degli Esteri."Non abbiamo intenzione di girarci intorno. Questa è un'altra dimostrazione molto chiara e istruttiva della misura in cui la NATO e l'UE possono arrivare a utilizzare i modi più ingegnosi per influenzare coloro che sono guidati da interessi nazionali e non sono pronti a sacrificare i loro principi, la loro dignità a favore delle stesse regole che l'Occidente impone al posto del diritto internazionale", ha dichiarato Lavrov.
Le parole di Lavrov, che accusano NATO e UE di impedire, non tanto alla Russia quanto alla Serbia di svolgere liberamente la propria politica estera, finiscono per diventare tragicamente ridicole e grottesche confrontandole con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Russia che sta portando avanti, tuttora, una sistematica distruzione di quella nazione, uccidendone indiscriminatamente anche la popolazione civile.