Una vera e propria torcia umana, così è stata ridotta Vania ieri, aggredita e cosparsa di luquido infiammabile, a cui è stato dato fuoco.
Soccorsa dai colleghi di lavoro, che hanno tentato inutilmente di spegnere le fiamme, è apparsa immediatamente gravissima: ustioni estese e profondissime le hanno lacerato il 90% del corpo.
E prima di venire trasportata all'ospedale Cisanello di Pisa, - dove si è spenta questa mattina - Vania è riuscita a fare un nome, quello del suo aguzzino.
Ex colleghi ed ex amanti
Si erano conosciuti sul posto di lavoro, ed avevano intrecciato una relazione; questo è quanto emerge sull'uomo che avrebbe dato fuoco a Vania.
Il presunto responsabile è stato fermato, ma ha negato ogni addebito. Gli inquirenti sono però propensi a credere che proprio la relazione tra i due, interrotta da Vania, sia stato il fattore scatenante che ha portato l'uomo a compiere il drammatico gesto.
Aveva 46 anni, Vania, altra vittima impotetente ed ignara della brutale pratica del femmincidio.