Esteri

L'Iran, inevitabilmente, risponderà all'attacco israeliano

Il capo dell'ufficio del leader supremo iraniano, Mohammad Mohammadi Golpayegani, ieri durante la cerimonia commemorativa per il leader di Hezbollah Safi al-Din ha detto che

"l'Iran risponderà inevitabilmente all'attacco israeliano sul suo territorio. La nostra risposta sarà severa e il nemico si pentirà. La prestazione della difesa aerea iraniana è stata forte, poiché ha impedito agli aerei da combattimento israeliani di entrare nello spazio aereo iraniano. Il danno dell'attacco è stato leggero".

Quindi, in base a tale dichiarazione, vengono confermate le indiscrezioni riportate in precedenza su alcuni media statunitensi che, addirittura, davano per imminente, prima delle presidenziali americane, un nuovo attacco iraniano.

Una data smentita però dal NYT che, comunque, fa sapere che è stata proprio la guida suprema dell'Iran, Ali Hosseini Khamenei, ad aver ordinato al suo apparato militare di preparare una nuova rappresaglia contro lo Stato ebraico.

Ulteriore conferma che l'allargamento al conflitto in atto ai confini di Israele si estenderà a tutta la regione (dando per scontato che poi vi sarà un'ulteriore risposta israeliana), arriva oggi dall'ex ministro degli Esteri Seyyed Kamal Kharazi che, in una intervista alla tv libanese Al-Mayadeen, ha annunciato la possibilità che sarà aumentata la portata dei missili con cui l'Iran risponderà "all'aggressione del regime sionista", che avverrà "al momento giusto e nel modo giusto".

"L'Iran risponderà sicuramente al momento giusto e nel modo giusto. Ciò che è rilevante riguardo agli errori di calcolo degli israeliani è che essi hanno commesso errori di calcolo fin dall'inizio. Pensavano di poter distruggere Hamas e Hezbollah attaccando Gaza e il Libano. Pensavano che con il martirio dei leader di Hamas e Hezbollah questi movimenti popolari si sarebbero placati. Questi erano i loro calcoli sbagliati. Anche in Israele molti ammettono che questi calcoli erano errati, perché l'ideale della resistenza e della libertà non può essere distrutto dalle operazioni militari. Questa è l'esperienza umana. Pertanto, Hamas e Hezbollah continuano i loro attacchi. Ma, anche se Nasrallah, il leader di Hezbollah, è stato martirizzato, Hezbollah è ancora in piedi e proprio in questi giorni è stato eletto come suo successore Sheikh Naim Qasim. È ai vertici di Hezbollah da 30 anni e conosce tutti i dettagli di Hezbollah. Senza dubbio, sotto la sua guida, Hezbollah continuerà il suo lavoro. ...Siamo pronti per la guerra. Naturalmente non vogliamo che la guerra si estenda all'intera regione. Abbiamo dimostrato la nostra capacità di deterrenza con i nostri attacchi contro Israele. Pertanto, se Israele vuole continuare la sua aggressione, naturalmente anche noi risponderemo.Resta ferma la posizione secondo cui se la Repubblica Islamica dell'Iran venisse considerata una minaccia esistenziale, inevitabilmente cambieremo la politica della nostra dottrina militare. Ora abbiamo la capacità necessaria per produrre armi e l'unico ostacolo è la fatwa della leadership che ha vietato la produzione di armi nucleari. In termini di proiettili e missili, tutti riconoscono la nostra potenza missilistica. Abbiamo pienamente dimostrato questa capacità nell'operazione True Promise. Per quanto riguarda la gittata dei missili, eravamo abituati a considerare la sensibilità degli occidentali, soprattutto degli europei, ma quando non tengono conto della nostra sensibilità... Pertanto, esiste la possibilità che la portata dei missili iraniani aumenti. ...Spero che questa guerra ineguale, che vede di fronte  da un lato Israele, genocida e assassino di bambini, e dall'altro parte di coloro che difendono la loro esistenza e la loro terra, finisca il prima possibile. Il regime israeliano pensa che vincerà continuando la distruzione, il genocidio e il crimine, quando questa non è una vittoria, ma una negazione dell'umanità. L'ultima cosa che hanno fatto gli israeliani è stata quella di vietare l'attività dell'UNRWA in Palestina, perché vogliono impedire l'accesso del pane e dell'acqua alla popolazione di Gaza. Questo è l'ultimo crimine contro l'umanità e speriamo che il mondo si svegli e faccia pressione sul regime israeliano. Sfortunatamente, gli occidentali, sia europei che americani, sostengono questo regime criminale inviando denaro e armi. Ma il risultato è chiaro. La volontà umana non potrà mai essere distrutta. Palestinesi e libanesi hanno deciso di opporsi a queste minacce e a questi crimini fino alla vittoria finale".

Autore Ugo Longhi
Categoria Esteri
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