"La forza militare non può risolvere il problema". Questo è quanto ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, rivolgendosi ai giornalisti, a Pechino. Una raccomandazione che ha accompagnato l'invito alla Corea del Nord di accettare l'ombrello della protezione cinese in cambio della rinuncia a continuare i test atomici.

Contemporaneamente, fonti governative della Corea del Sud hanno confermato di non aver ricevuto, da parte degli USA, alcun avviso di preallerta per un possible imminente attacco americano. La stessa cosa vale per i cittadini americani presenti nell'area.

Questi segnali dovrebbero essere sufficienti per stemperare la possibile crisi tra Pyongyang e Washington. Inoltre, va anche aggiunto che da fonti dell'amministrazione USA, l'intenzione di Trump per ora sarebbe quella di agire sull'inasprimento delle sanzioni economiche da applicare alla Corea, nel caso di nuove iniziative che venissero interpretate come provocazioni.

Tra le misure allo studio, vi è la possibilità di un embargo sul petrolio, il divieto di volare per la compagnia aerea nazionale Nordcoreana, l'intercettazione delle navi cargo da e per il paese ed eventuali penalizzazioni contro banche cinesi che decidessero di avere relazioni con la Corea del Nord.

Tali eventuali sanzioni, non certo di poco conto, andrebbero ad aggiungersi alla sospensione da parte della Cina del rilascio dei permessi per le importazioni di carbone dalla Corea del Nord, in ottemperanza all'applicazione delle sanzioni ONU. Importazioni diminuite della metà già nei primi tre mesi del 2017.