Roberto Giachetti, nella sua conferenza stampa di oggi, ha ringraziato gli elettori che "hanno ritenuto" di fargli (sic!) fiducia. Giachetti ha preso 320 mila voti, 70 mila in più di quelli del PD e delle due liste a lui intitolate, il cui risultato si può presumibilmente aggregare a quello del PD.

Virginia Raggi ha preso oltre 450 mila voti, 40 mila in più di quelli del Movimento 5 Stelle che però, a differenza del PD, si presentava da solo.

Giachetti, il candidato di Renzi, ma anche di Verdini e dello stesso Berlusconi, secondo una maligna (ma non irreale) ipotesi di Giorgia Meloni, ha tenuto il suo discorso come se al secondo turno avesse realmente qualche speranza di vincere.

I 5 Stelle hanno un bagaglio di preferenze del 35% e la possibilità di attirare molti, se non tutti, dei voti della Meloni, per non parlare di un pacchetto di quasi 60 mila voti raccolti da Fassina che difficilmente potranno approdare tutti sulla sponda di un candidato come Giachetti che più renziano non si può. Ma allora da cosa nasce tanto ottimismo da parte del sindaco vero, come recitano i suoi manifesti elettorali, Roberto "Bobo" Giachetti?

Del grande lavoro cui Giachetti attribuisce il merito del suo risultato o della sua rimonta si è dimenticato di citare il vero artefice, Silvio Berlusconi... che ingrato! Il problema, però, è che al secondo turno le alchimie politiche di Berlusconi e Verdini non potranno essere d'aiuto. Ma Giachetti è convinto di giocarsela sul programma e soprattutto su alcuni dei punti del programma, con il sì alle Olimpiadi, allo stadio della Roma e alla metro C, mentre Virginia Raggi è contraria a tutto questo. Secondo Giachetti è un problema di credibilità.

Peccato che la sua credibilità non abbia anche spiegato come sia possibile per Roma spendere ulteriori soldi, specie per le Olimpiadi i cui i debiti sono garantiti tanto quanto non lo sono i crediti, con un bilancio in passivo non ancora quantificato che oscilla tra 13 e 16 miliardi di euro, strade piene di buche perché troppo costose riasfaltarle, servizi urbani carenti e degradati. In fondo, questi sono particolari, bazzecole, pinzillacchere.

Giachetti, si trova in una situazione delicata, oltre che complicata. Il suo partito, negli anni, ha prodotto debiti ed un sistema di malgoverno che è stato pure supportato da un vero e proprio sistema criminale. Il PD ha distrutto il sindaco precedente, Marino, cercando di farlo passare, mediaticamente, come il responsabile assoluto della situazione di Roma quando, in realtà, era stato lui a denunciarla.
Adesso, un dirigente di quel partito che ha prodotto se non, almeno in parte, contribuito a quel disastro pretende di farsi eleggere a guida della città. Che ottimismo!