"Nella manovra di bilancio è stata inserita anche la normativa che da molti viene denominata impropriamente “salva-calcio”. Non riguarda infatti come viene detto strumentalmente da alcuni leader dell’opposizione solo la Serie A del calcio, ma tutte le società sportive, professionistiche e dilettantistiche di qualsiasi disciplina sportiva... come la pallacanestro, il nuoto, la pallavolo, ecc.Sento molti gridare allo scandalo, ma non si tratta di una norma che regala. Tutti pagano quello che devono pagare come ha affermato lo stesso premier Meloni e anzi, si sostiene tutto il mondo sportivo che, a causa del Covid prima e del caro energia ora, sta facendo uno sforzo enorme per tenere aperti gli impianti".
Queste le dichiarazioni del presidente della Lazio, Lotito, a supporto del suo capolavoro legislativo che ha permesso anche ai club di Serie A di spalmare nei prossimi cinque anni, con un aggravio di spesa del 3%, le tasse sospese a seguito dell'emergenza Covid.
Perché le parole di Lotito sono poco convincenti... almeno per quanto riguarda le società di Serie A? Perché, mentre adesso piangono miseria, hanno acquistato giocatori e pagato loro stipendi per decine di milioni di euro. In quel caso avevano i soldi che però non hanno per saldare gli arretrati che "sapevano" di dover pagare.
Giovedì 29 dicembre era la data di scadenza per il versamento dei tributi scaduti il 22 dicembre da parte dei club di Serie A. Quali sono le società che hanno aderito alla rateizzazione?
Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, in Serie A sono stati 18 su 20 i club che hanno aderito alla rateizzazione, versando solo il 15% del debito totale.
Chi non lo ha fatto? Cremonese e Fiorentina.
La Cremonese perché non aveva arretrati da saldare.
La Fiorentina, invece, per una questione di coerenza. Da sempre contraria alla norma pretesa da Lotito, la dirigenza viola ha deciso di versare subito quanto dovuto.