Sulla graticola per le vicende giudiziarie che hanno coinvolto due suoi stretti collaboratori, Trump ha cercato di smorzare le critiche ricorrendo al solito immancabile tweet


A rispondere nel merito, se così si può dire, è stata per prima la sua portavoce, Sarah Sanders, che mercoledì pomeriggio ha dovuto rispondere sull'argomento a diverse domande che le sono state poste da alcuni giornalisti.

La Sanders si è presentata nella Briefing Room della Casa Bianca per parlare dell'uragano Lane che potrebbe causare seri danni alle Hawaii, di una telefonata che aveva come argomento la Corea tra Trump ed il premier giapponese Abe e dell'omicidio di una studentessa dell'Università dello Iowa commesso da un immigrato clandestino, definito spiacevole promemoria del perché anche negli Stati Uniti devono rafforzare le leggi sull'immigrazione.

Nessun accenno, da parte della Sanders, alla vicenda Cohen, l'ex avvocato di Trump che ha confessato di aver pagato, per conto dell'attuale presidente Usa, due sue ex amanti perché non rivelassero la storia della loro relazione durante la campagna elettorale.

Non appena i giornalisti hanno preso la parola, alla portavoce del presidente sono però stati chiesti chiarimenti solo riguardo quella vicenda.


D. Michael Cohen, sotto giuramento, si è dichiarato colpevole - tra l'altro - di aver pagato Stormy Daniels e Karen McDougal durante la campagna. E dice che lo ha fatto su indicazione del Presidente degli Stati Uniti. Il presidente Trump ha pertanto commesso un crimine?

SANDERS: Come già detto in passato, e lo abbiamo affermato più volte, il presidente non ha fatto nulla di sbagliato. Non ci sono accuse contro di lui. E questo lo abbiamo commentato ampiamente.


D. Allora perché non aver segnalato anche questi pagamenti [tra i finanziamenti della campagna elettorale]?

SANDERS: Ancora una volta, non ho intenzione di entrare nei dettagli. Posso dirvi che, come il presidente ha affermato in numerose occasioni, non ha fatto nulla di sbagliato. Al momento, non ci sono accuse contro di lui. E solo perché Michael Cohen ha patteggiato ciò non implica che il Presidente sia colpevole di un qualche reato.


D. Come fa a dire che il Presidente non abbia mai mentito al popolo americano? Andando a rivedere le sue dichiarazioni rilasciate sull'Air Force One in cui Trump affermava che non sapeva nulla di questi pagamenti, quando, in realtà, adesso sappiamo che invece sapeva tutto. E non avrebbe mentito?

SANDERS: Guarda, penso che sia un'accusa ridicola. Il Presidente, in merito a questa vicenda, non ha fatto nulla di sbagliato. E non ci sono accuse contro di lui.


D. Il presidente ha affermato su Fox News, in un'intervista ad Ainsley Earhardt, che quanto emerso dalle dichiarazioni di Cohen non poteva essere un contributo illegale alla sua campagna elettorale, perché l'ha pagato con i suoi soldi, spendendo più di 60 milioni di dollari. Allora, quale dovrebbe essere la linea di confine tra ciò che va considerato un contributo alla campagna e un pagamento a qualcuno per altri motivi?

SANDERS: Guarda, non ho intenzione di entrare nei in cavillli legali. Posso dirti che il Presidente ha affermato che non ha fatto nulla di sbagliato. Non ci sono accuse contro di lui. Solo perché Michael Cohen ha fatto un accordo, non significa che ciò debba riguardare il Presidente.


Giovedì è stata poi mandata in onda l'intervista rilasciata alla Fox di cui si è accennato in precedenza. Nell'intervista, Trump ha detto che il mercato azionario crollerebbe se lui venisse messo in stato di accusa, ha attaccato il suo ex avvocato Cohen e ha difeso Manafort - nelle scorse ore ritenuto colpevole da un tribunale della Virginia di accuse relative all'indagine avviata dal procuratore speciale Robert Mueller sull'ingerenza della Russia nelle elezioni presidenziali del 2016 - ipotizzando per lui la possibilità di un perdono presidenziale.


Come in precedenza aveva fatto la sua portavoce, Donald Trump, senza dare spiegazioni, ha dichiarato che presunte violazioni al finanziamento della campagna elettorale, in base alle dichiarazioni di Cohen, non vi sono state.

Alla domanda se fosse stato lui a ordinare a Cohen di effettuare i pagamenti, Trump ha detto solo che è stato Cohen ha fare entrambe le offerte.

Nell'intervista, a Trump è stato anche chiesto se pensava che i democratici lo avrebbero messo in stato di accusa nel caso in cui ottenessero la maggioranza della Camera dei rappresentanti alle elezioni di novembre.

Questa la risposta di Trump: "Non so come potresti chiedere l'impeachment di qualcuno che ha fatto un ottimo lavoro. Se venissi messo sotto accusa, penso che il mercato crollerebbe."