Nel centrodestra, l'unico a prendere sul serio la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale, da parte del centrodestra, è Silvio Berlusconi. Sui profili della propaganda social di Salvini e Meloni, della riunione a Villa Grande e dell'investitura all'ex cavaliere non si fa cenno. Se fosse stata una cosa a cui entrambi credono seriamente, i due portavoce dell'estremismo di destra ne avrebbero parlato... eccome.

A sinistra, invece, a quella candidatura danno credito, visto che è stata commentata negli interventi della riunione congiunta della Direzione nazionale e dei gruppi parlamentari del PD che si è tenuta sabato, in streaming.

Nel suo intervento, il segretario del partito, Enrico Letta, ha comunque tenuto a precisare che il centrodestra non ha alcun diritto di prelazione sul prossimo inquilino del Quirinale e che di nomi, per il momento, non ne farà... proprio per evitare di bruciarli.

"Non c'è nessun diritto di precedenza che il centrodestra può vantare nell'indicare il presidente della Repubblica: si è confuso un atteggiamento rispettoso da parte nostra con un diritto che non c'è, non è che il centrodestra debba semplicemente valutare l'equilibrio migliore al suo interno. Sarebbe una scelta profondamente sbagliata come è sbagliata la logica dello scoiattolo di cercare voti in una dinamica che non è quella del tempo che stiamo vivendo. In Parlamento nessuno ha la maggioranza, ognuno deve considerare l'essere minoranza con responsabilità, che è l'atteggiamento con cui ci muoviamo... la presidenza della Repubblica non è di proprietà del centrodestra.  ...Responsabilità è l'atteggiamento col quale ci stiamo muovendo. In tanti ci stanno dicendo: mettete in campo anche voi una candidata o un candidato. Nel momento in cui in Parlamento c'è una unione di minoranze, mettere in campo nomi significa bruciarli, essere oggetto di veti da parte di altre parti politiche.  ...Nella riunione di oggi occorre una delega da parte di tutti voi perché io possa, insieme ai capigruppo, seguire la fase delle trattative per arrivare al voto. Sapendo che, da oggi, i gruppi parlamentari e i delegati regionali sono convocati permanentemente.  ...Entro nel merito: ieri c'è stato un momento importante di cui parla tutta la stampa italiana e non solo. Il fatto che nel 2022 il centrodestra candidi Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica rende la notizia importante per tutto il mondo. Lo dico perché è bene avere chiaro che il passaggio di ieri non è un piccolo passaggio formale che rimane dentro la dinamica domestica, ma riguarda tutto il mondo. Vogliamo eleggere un presidente o una presidente che domani, una volta svolte le elezioni del 2023, possa dare l’incarico di governo a qualunque leader di partito abbia vinto le politiche. Una condizione di normalità che parte da una scelta istituzionale e super partes... istituzionale, non un capo partito o una figura divisiva, ma una figura di unità che possa rappresentare tutti, in continuità con il modello straordinario di Sergio Mattarella.La proposta che faccio è rivolta a tutte le forze politiche, sia ai nostri alleati, sia a coloro che hanno chiuso le porte al dialogo, scelta sbagliata: noi vogliamo riaprire le porte per il bene del Paese . Proponiamo un'iniziativa che crei un patto di legislatura per completarla nei tempi naturali, fatto di tre punti: l'elezione di un o una presidente della Repubblica istituzionale, super partes, di garanzia per tutti; la scelta forte di dare energia perché i prossimi 14 mesi di governo siano efficaci in continuità ma con rinnovata energia; completare le riforme per la buona politica".Nel patto di legislatura con tutte le forze di maggioranza dovrebbero rientrare la limitazione dei "cambi di casacca, del fenomeno del trasformismo parlamentare", oltre "a nostra disponibilità ad aggiustare la legge elettorale, che non è la più bella legge elettorale che potremmo avere.  ...L'impressione che in tanti giochi politici si giochi come se potessimo permetterci di non avere come stella polare di quello che il Paese deve fare oggi: considerare che l'Italia ha una carta fondamentale, che è la credibilità di Draghi, proteggere la sua figura perché sia in grado di far sì che dia il meglio per il Paese, è fondamentale.  ...Dovremo fare delle scelte se si dovesse andare alle prime tre votazioni senza un accordo e decidere insieme ai nostri alleati se votare scheda bianca o decidere di convergere tutti insieme su un nome con una asticella così alta. Poi dovremo decidere come comportarci se il centrodestra continuerà nella scelta sbagliata fatta ieri di candidare un capo politico, perché loro hanno candidato il capo politico più divisivo, un atteggiamento che rende le cose ancor più difficili".

In conclusione, un'osservazione di costume... politico-sanitario. Nel voler porre l'accento sul fatto che il centrodestra non ha alcun diritto di prelazione sul nome da eleggere al Quirinale per i prossimi sette anni, Letta ha smentito, in maniera evidente, quanto detto dal regista della vita pubblica italiana, sua "totalità" Matteo Renzi che recentemente, ai tanti incarichi finora ricoperti (senatore, conferenziere, mediatore, lobbista, consulente, finanziere), ha aggiunto anche quello di intrattenitore radiofonico.

Contraddire un personaggio così presuntuoso e pieno di sé, tanto da far credere che il suo stato mentale sia più patologico che psicologico, costituirà sicuramente un motivo in più per farlo votare con la destra, schieramento politico di riferimento a cui Renzi ha sempre mirato, ma che finora non aveva potuto sposare apertamente per motivi di convenienza che adesso sono del tutto venuti meno o quasi.

Pertanto, a questo punto, è certo che lo statista di Rignano vorrà favorire ancor di più l'elezione di un candidato di destra... per dimostrare che lui l'aveva detto.