Come sempre un momento importante l'8 marzo nel calendario russo, tanto da essere considerato 'festa di precetto' con i lavoratori (e le lavoratrici) che hanno un giorno di ferie.

Al Cremlino, invece, Vladimir Putin ha premiato con una lunga serie di onorificenze le donne coinvolte in prima persona nella guerra in Donbass.

Dalle militari alle infermiere, dalle giornaliste alle madri di famiglia.

A tutte sono state appuntate medaglie sul petto, definiendole "esempi di coraggio mentre la Russia è minacciata".

In particolare, fari puntati sulla  giovanissima giornalista Vlada Lugovskaya, inviata nella regione di Kherson e vittima, insieme a molti altri civili, di un attacco militare ucraino (a lei è stata data l'Onorificenza del Coraggio), e la dottoressa Lyudmila Beletskaya, primario dell'ospedale pediatrico di Lugansk.