È ormai diventato un unicum l’annuale musical organizzato da Salvatore De Mariano, istruttore e direttore della scuola “Dancing Art”, che nella veste di regista, coadiuvato sapientemente da Giusy Mondello e, per il canto, da Rosaria Conte e da Alessia Fiumene, ha mandato in scena al teatro “Auditorium” la rivisitazione del celebre film d’animazione “Encanto – La famiglia Madrigal”, affermandosi sempre di più come leader in un genere, che nel contesto regionale non è secondo ad alcuno.
Suddivisa in due atti, l’opera si è contraddistinta per la sua gradevole trama, la cui espressione ha permesso l’estrinsecarsi di tutti i generi artistici ad essa afferenti: infatti, la prevalenza delle danze sudamericane e caraibiche, richieste dallo scenario colombiano, in cui si svolgeva la storia, ha costituito l’incentivo per una fusione con altri ritmi e balli, quali la danza del ventre, la danza moderna, quella classica ed altre, mentre i monologhi e i dialoghi unitamente ai momenti di canto hanno determinato allegoricamente una correlazione fra realtà e fantasia, che, sostanzialmente antitetiche, possono costituire un valido strumento per la realizzazione dei propri intenti. A ciò si aggiunga il pathos finale, quale monito agli individui a provare empatia e comprensione per gli altri, poiché nessuno di noi è un’isola e non deve mai essere lasciato solo.
Soddisfazione immensa è stata esternata dai protagonisti: “C’è molto lavoro dietro le quinte e ritengo che tutti abbiamo svolto un buon compito” è stato il commento di Viviana Catalfamo (Dolores). Alessia Fiumene (Julieta), una delle due vocal coach: “Vi sono state delle difficoltà, perché siamo stati impegnati a far divertire. Se ci divertiamo noi, è molto probabile che anche il pubblico si diverta”. Carmelo Cambria (Bruno): “Ho inscenato un soggetto sfortunato allo scopo di ricordare che le persone sfigate molto spesso sono risolutive, perché in grado di risolvere le situazioni più difficili”. Chiara Rizzo (Luisa): “Sicuramente la forza è un dono, che, se manca, è terribile. Mi riferisco soprattutto alla forza morale, per la quale non bisogna mai perdersi d’animo, né smarrire la speranza”.
L’altra vocal coach Rosaria Conte: “Non è stato difficile preparare gli interpreti, poiché si sono cimentati con passione ed interesse in questo musical”. Gemma Rotina (Isabela), al suo debutto in un musical: “È stata un’esperienza coinvolgente. Abbiamo fatto gruppo con momenti spronanti ed emozionanti. Per me rappresenta un invito a nuove esperienze artistiche, per le quali accetterei di scritturarmi in un nuovo musical. Desidero palesare il momento del backstage, che mi ha consentito di far parte di una squadra affiatata”. Nino Catanzaro (Felix): “Questo musical ha una grande rilevanza sotto forma del messaggio sociale. La mia parte comica ha un sapore psicologico, perché molte volte la comicità riserva un retrogusto amaro”.
Giada Cutugno (Pepa): “Sono al debutto in un musical; ma ho vissuto un’esperienza piacevole e piena di soddisfazioni. La nuvola sopra la mia testa simboleggiava la furia e l’instabilità dell’animo umano, talvolta meteoropatico”. La piccola protagonista Rebecca Musicò (Mirabel) ha tutte le qualità per diventare una grande attrice: “Nonostante l’ansia iniziale, mi sono tanto divertita da comprendere quanta felicità si provi stare sul palcoscenico, visto come un luogo per apparire e far dilettare”.
Giusy Mirabile (Abuela): “L’interpretazione dell’anziana saggia e matriarcale ha caratteri di continuità nei valori umani ed al contempo di discontinuità, poiché può costituire un ostacolo allo sviluppo delle giovani generazioni, che chiedono di essere ascoltate. Occorre abbandonare l’arroganza e far trionfare la regola del rispetto verso gli altri, verso la vita e verso la natura”.
Nilgun Onart, istruttrice di danza del ventre: “La mia disciplina è ancora poco sconosciuta; ma è importante che il pubblico possa cogliere l’importanza millenaria, formata da tantissimi stili e da una profonda sacralità, anche per i numerosi benefici, che essa apporta all’organismo umano.
Federica Grillo, ballerina classica: “È nelle mie corde e l’energia profusa è stata per me motivo di trasmettere semplicità ed eleganza”. Vitale Vita, danzatrice moderna: “Mentre esprimo le mie emozioni, tutto ciò, che di negativo in me, scompare esternando fluidità nei movimenti, frutto di un’energia, che attende solo di essere sprigionata”. L’istruttrice di danza Alessia De Mariano: “Creare un musical è impegnativo, perché si persegue la perfezione.
Fortunatamente il cast è formato da persone brave e preparate”. L’ultima parola non poteva che essere pronunciata da Salvatore De Mariano, mente e cuore di una così rilevante commedia musicale: “Se si ha una squadra, che ti segue, tutto fluisce come l’olio. Ogni musical ha un suo perché. Io sono di sani princìpi e valori, come la famiglia, l’unica a riaccendere la candela della speranza in un futuro migliore. Il non essere capiti dalla gente è il problema della società attuale. Ho inserito una fusione di danze caraibiche con quelle moderne, dando molto rilievo alla cumbia ed alla salsa, creando una amalgama molto armoniosa, senza andare troppo fuori dagli schemi”. Ciò ha contribuito a decretare l’ennesimo successo da parte del pubblico ivi presente, che ha consacrato Salvatore De Mariano re del musical nel panorama artistico siciliano.