Per chi hanno votato gli elettori del comune di Bibbiano alle elezioni regionali per l'Emilia Romagna? Il 40,70% per il Partito Democratico, il 29,46% per la Lega ed il 5,78% per Fratelli d'Italia. Questi risultati non comprendono le liste civiche a sostegno dei candidati Bonaccini e Borgonzoni, perché altrimenti per il Pd il consenso si attesterebbe intorno al 50%.
Che cosa ci insegna il risultato di Bibbiano? Che lo sciacallaggio non paga. Perché di sciacallaggio si è trattato, quello messo in atto da parte degli estremisti di destra che hanno sfruttato la vicenda di cronaca degli affidi nella val d'Enza per farne uso nella loro campagna elettorale, cercando di attribuirne la responsabilità al Partito Democratico.
Ma lo sciacallaggio messo in atto da Salvini, Borgonzoni e Meloni non ha avuto successo perché delle semplici sardine hanno tenacemente combattuto la disinformazione della politica e della stampa amica che in nome del "tifo" non si è ricordata che l'etica dovrebbe costringerla, prima di ogni alta cosa, a servire la verità.
Ma la disfatta di Bibbiano è stata anche una disfatta regionale, in Emilia Romagna, per gli estremisti di destra, Salvini in primis. Il segretario della Lega aveva annunciato che in quella regione avrebbe stravinto ed invece ha straperso. Infatti, non solo la sua candidata è risultata battuta, ma anche la coalizione che l'ha sostenuta.
Bonaccini ha ottenuto il 51,42% delle preferenze, mentre la Borgonzoni il 43,63%.
La coalizione di centrosinistra ha vinto con il 48,12%, mentre quella di destra ha perso con il 45,41%.
Il Partito Democratico ha ottenuto il 34,68% dei voti, la Lega il 31,95%.
C'è bisogno di aggiungere altro? Sì. Come avviene per ogni elezione, ognuno cerca di vedere quello che più gli conviene cercando così di propagandare il bicchiere mezzo pieno, facendo finta che quello mezzo vuoto non esista.
La Lega, quindi, dice di aver vinto in Calabria con la candidata di Forza Italia, Jole Santelli - che come previsto si è imposta nettamente (55,43%) sul candidato dell'ultim'ora del centrosinistra, Pippo Callipo (30,08%) - mentre in Emilia il risultato è comunque positivo perché stavolta, rispetto al passato c'è stata battaglia:
"Qui abbiamo fatto opposizione con 9 consiglieri fino a ieri - ha detto Salvini nella conferenza di stamani tenuta insieme alla Borgonzoni in un hotel alle porte di Bologna - adesso 13 o 14 consiglieri. E' un passaggio vuole dire che abbiamo fatto tanto e dobbiamo fare di più ci prepariamo a 5 anni di appassionata opposizione perché il cambio in Emilia Romagna è solo rimandato".
Salvini si è però dimenticato delle sue dichiarazioni apocalittiche e della sua propaganda che non ammetteva repliche. Così il trionfo annunciato in Emilia Romagna che si è trasformato in una mesta sconfitta - su tutti i fronti - adesso dovrebbe essere un risultato positivo... almeno in Calabria. Ma lì la Lega ha ottenuto solo il 12%... nonostante che dallo scorso anno abbia "arruolato" tutti i collettori di voti ex Forza Italia che, comunque, considerando le liste collegate ha ottenuto un risultato intorno al 25%, sebbene inferiore a quello del Pd che non solo è il primo partito della regione, ma anche il più votato!
Quindi, anche se ha perso la Calabria - mal governata anche per le numerose inchieste che hanno visto indagato il precedente governatore del Partito Democratico - il segretario Nicola Zingaretti si è detto soddisfattissimo di come è andato il voto di domenica... e ne ha donde, considerando il clamore che avrebbe fatto la destra in caso di vittoria in Emilia Romagna.
"Voglio mandare un immenso abbraccio a Bonaccini dirgli grazie - ha detto Zingaretti - perché ha condotto una battaglia eroica. E un grandissimo abbraccio va anche a Callipo che si è buttato nella mischia. E c’è un po’ di rammarico in Calabria, perché se il fronte fosse stato più unito avremmo avuto un risultato migliore. Sento nel Pd una grande solidarietà, un grande spirito di corpo, una unità. Non ci credeva nessuno: abbiamo lavorato per il bene dell’Italia, siamo uniti e unitari. Questo le persone lo percepiscono e lo apprezzano. Chiediamo ora, anche a noi stessi, rigore sulle scelte da fare".
Ma qualcuno che domenica abbia perso esiste? Sì e non ci sono dubbi in proposito: il Movimento 5 Stelle che ha ottenuto, peggiorandoli, i risultati in linea con quelli già registrati nelle recenti amministrative.
Un movimento in rotta con le dimissioni preventive di Di Maio da capo politico che così ha pensato di svincolarsi dall'ennesimo disastro pentastellato, scaricando la patata bollente su Vito Crimi che, da parte sua, ha cercato - e come avrebbe potuto essere altrimenti - di colorare con il rosa ciò che invece avrebbe dovuto colorare di nero:
"Ogni volta che un risultato elettorale non ci sorride sento partire il solito coro che scandisce all’unisono: il MoVimento è finito, è in ginocchio, sta scomparendo. In più, questa volta, viene dato per scontato il ritorno del bipolarismo, come se le elezioni in due regioni equivalessero al voto nazionale.Anche questa volta li deluderemo perché, chi dice questo, non ha capito cosa sia veramente il MoVimento 5 Stelle, del perché siamo nati e quali sono gli ideali che ci guidano e ci rendono diversi da tutti gli altri.Il voto delle regionali ha sempre visto il MoVimento raccogliere risultati inferiori rispetto alle tornate nazionali, ma va riconosciuto che in Calabria ed Emilia Romagna i risultati sono stati inferiori alle aspettative. Questo però non ci induce ad arrenderci: semmai è vero il contrario. Abbiamo già avviato il lavoro di organizzazione che ci consentirà un maggiore coordinamento e ci permetterà di essere più presenti sui territori. Sarà fatica e sudore, ma so che siamo in grado di farlo. A una condizione: quella di restare uniti, di non lasciarsi irretire da facili sirene, di ricordare sempre quali sono gli obiettivi e le motivazioni che ci hanno portati nelle istituzioni e alla guida del Paese.A volte ci si trova a dover scegliere tra il consenso e il bene dei cittadini, non sempre le due cose coincidono.C’è la ricerca del facile consenso, quello di chi ad agosto fugge dalle responsabilità che si era assunto nei confronti dei cittadini italiani. E poi c’è il consenso guadagnato con il sudore, che richiede tempo, pazienza e resistenza. Il consenso che arriva solo attraverso il lavoro incessante, la progettualità a medio e lungo termine, la capacità di immaginare e costruire il nostro futuro. Abbiamo sempre scelto la seconda strada, lavorando per introdurre finalmente quelle misure di equità e giustizia sociale che il nostro Paese attendeva da decenni.Gianroberto Casaleggio diceva “Una persona può credere alle parole. Ma crederà sempre agli esempi”.Bene noi stiamo dando l’esempio che la politica si può fare in maniera diversa, parlando di meno e badando ai risultati. I dati sull’occupazione non sono mai stati così positivi, c’è un sistema degli appalti che grazie allo Sblocca-Cantieri è tornato a muovere miliardi dopo anni di immobilismo, 16 milioni di lavoratori grazie al taglio del cuneo fiscale riceveranno più soldi in busta paga, oltre 2,5 milioni di italiani che versavano in condizioni di povertà oggi accedono al reddito di cittadinanza.Il MoVimento è tutto questo. Quello che stiamo facendo e continueremo a fare contribuirà a renderà questo Paese migliore e più vivibile. Ci vorrà tempo, ma il consenso arriverà e non sarà effimero, ma il risultato di un buon lavoro.Ora non resta che continuare a lavorare pancia a terra con il governo che, dopo queste elezioni, deve proseguire nel suo percorso.Infine voglio ringraziare di cuore i nostri candidati presidente, Simone Benini e Francesco Aiello, tutti gli altri candidati, i portavoce e gli attivisti che, in questa campagna elettorale, ci hanno messo la faccia e passione".