I fautori del nazionalismo hanno quasi ottenuto ciò che volevano, la riunificazione dei vari conflitti in atto nel mondo in un unico conflitto. La 3ª guerra mondiale a pezzi di cui ha più volte parlato il Papa sta gradualmente diventando un'unica guerra.

Buona parte del merito va alle amministrazioni dem degli Stati Uniti, quelle di Obama e Biden, che hanno prima creato le condizioni per la guerra in Ucraina per poi supportarla in modo che possa durare il più a lungo possibile. Dopo l'iniziale massacro di civili ucraini, lo sterminio ha riguardato principalmente i militari dei due eserciti. Adesso, con Mosca che crede sia propizio il momento per far ribellare l'opinione pubblica dell'Ucraina, che di guerra non vuol più sentir parlare, i russi hanno ripreso a bombardare massicciamente Kiev e le principali città della nazione, con l'esercito ucraino che risponde con la stessa moneta bombardando le città russe. 

E visto che l'ondata nazionalista sta montando, anche Pechino ha pensato di approfittarne, premendo sull'acceleratore per l'annessione di Taiwan, con il presidente Xi Jinping che nelle scorse ore ha definito inevitabile la riunificazione dell'isola di Formosa alla Cina... dopo aver ammodernato le proprie flotte aeree e navali di cui negli scorsi mesi e nelle ultime settimane ha mostrato, con numerose esercitazioni nel Mar Cinese, dimensioni e forza.

Anche Israele non voleva esser da meno nell'approfittare del "mood" che incensa il nazionalismo ed ha deciso di approfittarne. Così, la nazione che ha fatto della sicurezza un business, guidata da un premier che è stato soprannominato Mr. Security, improvvisamente ha ignorato ciò che stavano preparando a Gaza le milizie della resistenza palestinese, nonostante le loro ammissioni social, le esercitazioni alla luce del sole e i rapporti delle stesse forze di sicurezza israeliane, permettendo che qualche migliaio di miliziani - nonostante reti elettrificate, sensori e quant'altro - riuscisse ad entrare nel sud di Israele per vendicarsi di quasi vent'anni di oppressione. Così l'uccisione di qualche centinaio di civili ebrei, fa dire allo Stato ebraico  - e ai suoi complici di cui gli Stati Uniti, anche in questo caso, fanno da capofila - di avere le carte in regola per radere al suolo tutto quello che era stato costruito in meno di 400 Km² di territorio e di ucciderne decine di migliaia di persone, in gran parte civili e per la maggior parte bambini.

E per questo, mentre in altre parti del mondo si festeggiava il nuovo anno con i botti, a Gaza gli israeliani hanno salutato l'inizio del 2024 bombardando il centro della Striscia e uccidendo ulteriori civili in un genocidio di cui la comunità internazionale fa finta di non accorgersi. 

Non solo. A supporto del genocidio in atto, i soliti Stati Uniti hanno radunato una flotta di navi militari nel Mar Rosso per proteggere quella rotta commerciale attaccando nelle scorse ore il movimento ribelle yemenita degli Houthi, collegati all'Iran, con la quasi matematica certezza di trasformare il conflitto tra Hamas e Israele in un conflitto regionale che si aggiungerà ai conflitti in corso.

E a far da sfondo a questo tragico inizio di 2024 in cui non c'è nulla da festeggiare, si è aggiunto anche un evento naturale: un terremoto di magnitudo 7.4 che sta causando un nuovo tsunami in Giappone, stavolta sulla costa ovest, con onde fino a 5 metri di altezza.

Pertanto, cosa ci può essere di buono in questo inizio di 2024? E se il buongiorno si vede dal mattino, figuriamoci cosa ci aspetta nei prossimi mesi!