Nel 2018 l'affluenza definitiva alle regionali di Lombardia e Lazio fu, rispettivamente, del 73,10% e del 66,55%. Quella volta però si votava in unica giornata.

Le elezioni del 2023 prevedono che le votazioni si concludano lunedì alle 15. In ogni caso, l'affluenza alle urne fino alle 19 è stata deludente.

In Lombardia ha votato il 27,17% degli aventi diritto, mentre nel Lazio la percentuale scende al 22,10%. Cinque anni fa, ma si votava solo la  domenica, la percentuale del Lazio, alle ore 19, era del 50,96% e quella della Lombardia del 59,23%.

I candidati nel Lazio sono Francesco Rocca per il centrodestra, Alessio D'Amato per Pd e Terzo Polo, Donatella Bianchi per il M5S, Rosa Rinaldi per Unione Popolare e Sonia Pecorilli per il Pci.

I candidati in Lombardia sono Attilio Fontana per il centrodestra, Pierfrancesco Majorino per Pd e M5S, Letizia Moratti per il Terzo Polo e Mara Ghidorzi per Unione Popolare.

Al voto sono chiamati oltre 12,8 milioni di italiani, quasi 4,8 milioni nel Lazio e 8 milioni in Lombardia.

 
Tra gli eventi di giornata, spiccano le dichiarazioni di Berlusconi che, dopo aver votato nel seggio di via Ruffini a Milano.   è tornato ad accusare Zelensky per la guerra in Ucraina:

"Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore".

Imbarazzato silenzio tra gli estremisti di destra alleati di Forza Italia nella maggioranza a sostegno del governo Meloni, mentre le opposizioni, come è logico che sia, attaccano Meloni chiedendo che si esprima sulle dichiarazioni del suo alleato.

Successivamente, Forza Italia ha cercato di mettere una toppa a quanto detto dal presidente e proprietario del partito, ma come sempre accade in casi simili, la toppa finisce per essere peggiore del buco.

"Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell'Ucraina - spiega una nota del partito - non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all'adesione di FI alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, dell'Europa e degli Usa. Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che che nessuno è esente da responsabilità". 

Questa, invece, l'arrampicata sugli specchi, via social, di Antonio Tajani:

"Forza Italia è da sempre schierata a favore dell'indipendenza dell'Ucraina, dalla parte dell'Europa, della Nato e dell'Occidente. In tutte le sedi continueremo a votare con i nostri alleati di governo rispettando il nostro programma". 

Aggiornamento.

Alle23, l'affluenza in Lombardia è stata del 31,66%, nel Lazio del 26,23%.