A seguito della mirata volontà nel voler umiliare la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in quianto donna, probabilmente a seguito delle polemiche nate dopo che la Turchia ha deciso di non riconoscere più la Convenzione di Istanbul approvata nel 2011 per prevenire e combattere la violenza contro le donne, il premier Draghi nella conferenza stampa di giovedì da Palazzo Chigi non ha usato mezze misure per descrivere che cosa sia realmente Tayyip Erdogan:

“Con questi dittatori - ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi -, di cui però si ha bisogno per collaborare, uno deve essere franco nell’esprimere la diversità di vedute e pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio paese, bisogna trovare l’equilibrio giusto”.

Il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu giovedì ha detto su Twitter di respingere al mittente tali affermazioni pessime e incontrollate, dopo averle in precedenza condannate.

L'agenzia di stampa statale turca Anadolu ha poi fatto sapere che l'ambasciatore italiano ad Ankara, Massimo Gaiani, è stato convocato al ministero degli Esteri.