In Niger, il capo della Guardia presidenziale, generale Tchiani, ha deposto il governo con l'appoggio del capo dello Stato Maggiore, il generale Issa.
Il motivo addotto è stato il «deterioramento della sicurezza e della gestione economica e sociale» nel Niger, minato dalla violenza dei gruppi jihadisti.
Jihad che nel solo 2020 ha causato 5mila i morti, 1,4 milioni di sfollati interni, 3,7 milioni di persone a rischio carestia, tra Niger, Mali e Burkina-Fasu.
Jihadisti che nel Sahel hanno dovuto vedersela con l'apparato militare francese che inizialmente colse i risultati sperati, come quelli ottenuti, nel 2013, con l’operazione Serval, e poi nel 2014 con l'operazione Barkhane.
Ma l'operazione Barkhane dislocava stabilmente migliaia di militari francesi nel Sahel ed ha portato a un lento e graduale collasso dell’influenza francese a causa all’esacerbazione dei rapporti con i principali attori della regione.
Infatti, a causa della deposizione dei governi eletti, dei 15 stati che fanno parte di Ecowas (Comunità degli Stati dell’Africa Occidentale) sono stati sospesi prima il Mali nel 2020, poi la Guinea nel 2021, poi ancora il Burkina Fasu nel 2022 ed oggi il Niger.
Il 9 Novembre 2022, a fronte di una situazione ormai compromessa, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato da Toulon la fine ufficiale dell’operazione Barkhane nel Sahel, ma già da agosto il Mali era stato sgomberato.
In tal senso, va interpretato il duro comunicato del Mali e del Burkina: «un intervento militare in Niger sarebbe un atto di guerra contro di noi».
Mali, Burkina, Niger e i limitrofi Ciad e Mauritania sono la patria del popolo tuareg che costituisce un distinto - ma folto - gruppo di minoranza in tutti i paesi sahariani, spesso emarginato dai governi del Sahel, sia per motivi tribali sia culturali.
E i Tuareg dagli Anni '90 si ribellano ai governi locali cercando di ottenere autonomia territoriale e/o amministrativa, specialmente in Mali e Niger.
Un fuoco tuareg che covava sotto la cenere, sotto la pressione degli 'amici' francesi a caccia di Jihadisti, ma incapaci di portare stabilità e sviluppo in una regione - il Sahel - che oggi come oggi ha bisogno innanzitutto di grano.
La colpa è dei russi e della compagnia Wagner?
Nell'immediato certamente, ma quanti errori ha commesso la Francia nel Sahel dal 2013 ad oggi?