Difficile una dichiarazione congiunta alla conclusione del G20 a causa della guerra in Ucraina
Stanno arrivando a Nuova Delhi i premier e i capi di Stato che sabato e domenica parteciperanno al 18° summit del G20. Assenti, il presidente cinese Xi Jinping, sostituito dal premier Li Qiang, e quello russo Vladimir Putin.
Gli sherpa che hanno concordato l'agenda su cui verteranno i lavori di questo vertice hanno anche lavorato con i rappresentanti dei vari Paesi partecipanti ad una bozza per una dichiarazione finale comune, ma la guerra in Ucraina appare uno scoglio difficilmente aggirabile, perché le posizioni degli occidentali non convergono con quelle di altri Paesi del G20.
La segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, in precedenza aveva affermato che Washington era disposta a collaborare con l'India per elaborare un comunicato congiunto alla fine del vertice, ma sarebbe stata una sfida, proprio per le divisioni sulla guerra in Ucraina, che rischiano oltretutto di minare i progressi raggiunti su questioni come la sicurezza alimentare, l'emergenza debitoria e la cooperazione globale sul cambiamento climatico.
La cosa più importante che si può fare per sostenere la crescita economica globale è che la Russia metta fine alla guerra in Ucraina, ha dichiarato la Yellen, con i paesi occidentali che, a loro volta, vogliono una forte condanna dell'invasione come condizione per accettare una dichiarazione congiunta. L'India ha suggerito che il G20, pur condannando le sofferenze causate dall'invasione russa, rifletta anche il punto di vista di Mosca e Pechino, secondo cui il forum non è il luogo in cui discutere di geopolitica.
Qualche disaccordo anche sulla cooperazione in materia di cambiamento climatico, in particolare sugli impegni per ridurre gradualmente l'uso di combustibili fossili, aumentare gli obiettivi per l'energia rinnovabile e ridurre le emissioni di gas serra.
Il segretario generale Antonio Guterres ha affermato che i leader del G20 hanno il potere di resettare una crisi climatica che sta andando fuori controllo e li ha esortati a rimodellare le regole finanziarie globali che ha descritto come obsolete e ingiuste.
"La crisi climatica sta peggiorando drammaticamente, ma la risposta collettiva manca di ambizione, credibilità e urgenza", ha detto Guterres.
La premier Meloni è già i India e oggi ha avuto quello che da Palazzo Chigi è stato definito "un lungo e cordiale incontro" con il premier britannico, Rishi Sunak, in cui i due hanno parlato di sostegno all'Ucraina e delle principali sfide odierne, compresa quella dell'intelligenza artificiale. "I due Capi di Governo - afferma una nota - hanno inoltre concordato sull'esigenza di guardare agli sforzi congiunti necessari allo sviluppo dell'Africa come un'opportunità condivisa, anche rispetto al disumano traffico di persone che specula sui flussi migratori".