«Rispetto all'indagine per abuso d'ufficio nei miei confronti è stata richiesta l'archiviazione. Sono contento, soprattutto per la mia città, il Teatro Regio e i miei concittadini. Ora qualche sassolino dalla scarpa me lo toglierò.»

Così ha scritto il sindaco Federico Pizzarotti, in un post su facebook, dopo aver ricevuto la notizia che il gip del tribunale di Parma Paola Artusi, aveva accolto favorevolmente la richiesta avanzata dalla Procura alcuni giorni fa di procedere all'archiviazione dell'inchiesta che vedeva lo stesso Pizzarotti ed altri indagati per abuso d'ufficio, in relazione alla nomina di Anna Maria Meo come nuovo Direttore Generale del Teatro Regio.

Non si conoscono nel dettaglio i motivi della decisione, ma non è azzardato sostenere che siano quelli che avevo già espresso in un articolo di 4 mesi fa (Perché Pizzarotti è stato sospeso ovvero la normalità del Movimento 5 Stelle), dove anticipavo già allora, in base ai fatti, che il sindaco di Parma aveva agito correttamente.

L'inchiesta sui vertici del Teatro Regio è stata avviata in seguito all'esposto alla magistratura da parte del senatore del Partito Democratico Gianluca Pagliari, affinché si verificasse se la nomina del nuovo direttore del Teatro fosse avvenuta correttamente.

Naturalmente, il senatore Pagliari, a meno che non sia un perfetto idiota, sapeva benissimo che i vertici del Regio avevano agito senza compiere alcun abuso, nel pieno rispetto delle prerogative che l'incarico consente loro, ma la logica della lotta politica tra maggioranza e opposizione, tra PD e 5 Stelle anche a livello nazionale, questo richiedeva e lui lo ha eseguito.

Questa volta, rispetto invece a quanto aveva fatto qualche mese fa per annunciare l'esposto, il sentaore Pagliari non ha diffuso via social la notizia che la sua denuncia era priva di sostanza. Politicamente è un fatto che non rende, né a livello locale, né a livello nazionale... quindi, silenzio.

Adesso sarà però divertente assistere a ciò che i vertici del Movimento 5 Stelle diranno in proposito. E sarà anche divertente assistere alla sorte di Pizzarotti che dal Movimento era stato sospeso non tanto per essere stato indagato, ma per non averne informato il direttivo o direttorio o comunque lo si voglia chiamare.

È implicito che anche i sassolini annunciati da Pizzarotti saranno e, probabilmente, faranno notizia, poiché le loro dimensioni politiche potrebbero essere paragonabili a quelle di pietre se non, addirittura, di massi.