Il CdM approva il decreto salva Olimpiadi: l'Italia andrà a Tokyo con la bandiera
Il Consiglio dei Ministri di questo martedì, nel corso del quale il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha comunicato la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è occupato anche di Olimpiadi.
Come ormai noto a tutti, la riforma del Coni voluta durante il primo governo Conte dalla Lega di Matteo Salvini, e in particolare da Giancarlo Giorgetti, aveva causato la sostanziale perdita di autonomia del Coni. Per tale motivo, il CIO nella prossima riunione che si svolgerà mercoledì, avrebbe deciso di non consentire agli atleti italiani di gareggiare alle Olimpiadi di Tokyo come rappresentanti dell'Italia.
L'autonomia dello sport è elemento essenziale perché un Paese possa far parte del Comitato olimpico internazionale.
Per salvare letteralmente la bandiera dell'Italia, il CdM odierno ha rivisto il riassetto del Coni preteso a suo tempo dalla Lega, riconsegnando al Comitato olimpico nazionale l'autonomia perduta.
Questa la dichiarazione del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: "Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente le norme che sanciscono l’autonomia del Comitato olimpico nazionale italiano".
Soddisfazione espressa anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha subito informato il presidente del CIO, Thomas Bach, che ha accolto la notizia con soddisfazione.
Un'ultima considerazione. Ieri sui soliti profili social, il segretario della Lega Salvini Premier, Matteo Salvini, dichiarava:
"L’Italia che, grazie alla battaglia vinta dalla Lega contro i SignorNo, ospiterà le Olimpiadi invernali del 2026, non può non veder sventolare la sua Bandiera ai prossimi Giochi Olimpici! Evviva lo Sport libero e pulito!"
Questo, nonostante sia stato il suo partito a causare il problema: sfacciataggine, smemoratezza o semplicemente ignoranza? Scegliete il motivo che preferite, ma qualunque sia, non può prescindere dall'inadeguatezza di gente simile nella gestione della cosa pubblica.