Sabato, a San Felice del Benaco, in provincia di Brescia, una quindicenne è morta colpita dal fuoco di un fucile da caccia. Padre e figlio stavano mostrando il fucile alla giovane quando il fratello tredicenne ha premuto il grilletto colpendo la sorella in pieno petto.

Questa domenica, in mattinata, nei pressi  di Santa Maria di Zevio, in provincia di Verona, un cacciatore, sparando ad una preda, ha ferito ad un occhio una donna che stava facendo una passeggiata nel bosco.

«La caccia causa ogni anno morti e feriti, spesso non cacciatori, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, per esempio facendo una passeggiata in un bosco», ha dichiarato il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto. «Quello delle vittime della caccia è un tema ancora poco considerato dalle istituzioni. Eppure, dato il conteggio delle vittime, Governo e Parlamento dovrebbero iniziare a riflettere sul problema di sicurezza pubblica evidenziato da questi incidenti. Quante vittime umane, senza considerare gli animali, dovrà ancora fare l’attività venatoria prima che questa circostanza diventi un allarme sociale? Occorrerebbe un giro di vite legislativo per eliminare alla radice questo grave problema di sicurezza pubblica».