Esteri

Il Congresso degli Stati Uniti ha celebrato Netanyahu, un criminale di guerra responsabile del Genocidio a Gaza. E gli Usa sarebbero la più grande democrazia al mondo?

Al suo ingresso in aula, Netanyahu è stato accolto da un'ovazione con applausi e grida di approvazione da parte dei presenti: deputati, senatori e invitati. Il criminale ha accolto con soddisfazione il plauso del Congresso degli Stati Uniti, che ha salutato come un eroe un assassino che ha sulla coscienza decine di migliaia di vittime palestinesi e che continua a martirizzare i sopravvissuti di Gaza e a rendere impossibile la vita anche ai palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme est.

I rappresentanti del popolo americano - non tutti per la verità, perché decine di loro erano assenti e alcuni di quelli che erano presenti hanno testimoniato il loro dissenso - hanno celebrato oggi un delinquente.

Netanyahu, dopo esser stato invitato a parlare dallo speaker della Camera ha iniziato il suo discorso ringraziando il Congresso per avergli dato la possibilità di parlare per la quarta volta a quella che lui ha definito la "grande cittadella della democrazia".

"La guerra a Gaza  - ha detto - non è uno scontro di civiltà. È uno scontro tra barbarie e civiltà. È uno scontro tra coloro che glorificano la morte e coloro che santificano la vita. Perché le forze della civiltà trionfino, America e Israele devono stare insieme. Perché quando stiamo insieme, succede qualcosa di molto semplice: noi vinciamo, loro perdono".

Netanyahu ha poi iniziato a parlare dell'attacco del 7 ottobre da parte delle milizie di Gaza, riportando che alcune delle vittime sono state decapitate e che alcuni bambini sono stati bruciati vivi. In realtà, le indagini hanno evidenziato che, sebbene Hamas abbia commesso molte atrocità contro i civili, sono state trovate pochi riscontri di alcune delle storie più raccapriccianti diffuse come accertate dalla propaganda dello Stato ebraico.
 
Il premier israeliano ha poi elogiato i prigionieri e i parenti di coloro che sono detenuti a Gaza, mentre anche in patria lo accusano di continuare a sabotare un accordo che garantirebbe il rilascio di coloro che sono ancora prigionieri. Nonostante ciò, ha avuto la faccia tosta di dire:

"Non avrò pace finché tutti i loro cari non saranno tornati a casa, tutti quanti", ha detto.

Netanyahu è poi passato ad elogiare Biden per il suo "sincero sostegno" a Israele:

"Dopo il selvaggio attacco del 7 ottobre, ha giustamente definito Hamas male assoluto. Ha inviato due portaerei in Medio Oriente per impedire una guerra più ampia, ed è venuto in Israele per stare al nostro fianco nel nostro momento più buio, una visita che non sarà mai dimenticata".

Intanto, dopo aver ascoltato quanto aveva detto sui prigionieri, diversi parenti dei detenuti israeliani a Gaza da cui si è fatto accompagnare nel suo viaggio a Washington hanno abbandonato l'aula.

Netanyahu se l'è presa poi con i manifestanti che protestano contro il genocidio in atto nella Striscia, dicendo che dovrebbero "vergognarsi" perché "stanno con il male":

"Stanno con Hamas, stanno con stupratori e assassini".

Riallacciandosi alle manifestazioni pro Palestina, ha accusato studenti e amministratori delle università che si sono opposti alle richieste di reprimere le proteste, prendendo pure in giro gli attivisti LGBTQ che sostengono i diritti dei palestinesi paragonandoli a dei polli che sostengono Kentucky Fried Chicken:

"Le calunnie scandalose che dipingono Israele come razzista e genocida sono pensate per delegittimare Israele, demonizzare lo Stato ebraico e demonizzare gli ebrei ovunque. E non c'è da stupirsi, non c'è da stupirsi che abbiamo assistito a un'impennata spaventosa dell'antisemitismo in America e nel mondo".

Per Netanyahu la maggior parte della popolazione degli Stati Uniti continua a sostenere Israele e non è caduta nelle menzogne ​​di Hamas. Peccato per lui, però, che un recente sondaggio Gallup abbia rilevato che il 48 percento degli americani disapprova quanto Israele sta facendo a Gaza, rispetto al 42 percento che invece sostiene i crimini di guerra dello Stato ebraico.

A sprezzo del ridicolo, Netanyahu poi aggiunto che Israele sta operando "oltre quanto richiesto dal diritto internazionale" per evitare vittime civili. Inutile commentare tale affermazione, salvo sottolinearla come riprova che i criminali ricorrono alle menzogne per continuare a perpetrare i loro crimini.

Poi, ha rivolto la sua attenzione a Hezbollah, associando il gruppo all'influenza dell'Iran nella regione e avvertendo che Israele potrebbe allargare il ricorso alla forza militare se la diplomazia non riuscisse a raggiungere un accordo sulle tensioni al confine con il Libano, ricordando che decine di migliaia di israeliani hanno dovuto evacuare le loro abitazioni vicino al confine nord, definendoli "rifugiati nella loro stessa terra" e che Israele farà "tutto il necessario" per ripristinare la sicurezza.
 
Dopo aver parlato dell'escalation degli attacchi dei ribelli Houthi, Netanyahu ha ringraziato i politici dei partiti democratico e repubblicano per il loro costante sostegno.
 
Infine ha affermato della necessità di  creare un'alleanza regionale per contrastare l'influenza dell'Iran, ringraziando Biden per i suoi sforzi in tal senso e chiedendo un'estensione dei cosiddetti Accordi di Abramo.

"Ho un nome per questa nuova alleanza. Penso che dovremmo chiamarla Abraham Alliance", ha aggiunto, in modo da ringraziare anche Trump per i suoi sforzi nel promuovere la normalizzazione tra Israele e altri paesi arabi della regione.

In qualità di vicepresidente, con possibilità di voto al Senato, all'evento avrebbe dovuto esser presente anche Kamala Harris, ma si è ben guardata dal farlo, tanto da far indispettire lo speaker repubblicano della Camera che ha voluto rimarcarne l'assenza.

Oggi la Harris si è smarcata dal sostenere Netanyahu, ma coloro che protestavano all'esterno del Congresso pretendono di sapere quale sia il suo giudizio sul criminale Netanyahu. Domani, la neocandidata alle presidenziali 2024 incontrerà il premier israeliano alla Casa Bianca, dove sarà ricevuto da Biden e sono in molti a voler sentire che cosa dirà per decidere se darle o meno il voto.

Martedì un gruppo di sette importanti sindacati statunitensi ha scritto una lettera a Biden, chiedendo un cessate il fuoco immediato a Gaza e invitandolo a sospendere le spedizioni di armi in Israele, per raggiungere tale scopo. Tra i sindacati firmatari, United Auto Workers, United Electrical Workers e American Postal Workers Union.

"Riteniamo che sia necessario tagliare immediatamente gli aiuti militari statunitensi al governo israeliano per giungere a una risoluzione pacifica di questo conflitto", si legge nella lettera. "I recenti resoconti non fanno che sottolineare l'urgenza delle nostre richieste. Un gran numero di civili palestinesi, molti dei quali bambini, continuano a essere uccisi, e a quanto si dice spesso con bombe prodotte dagli Stati Uniti".

Durante il discorso di Netanyahu, la deputata palestinese del Michigan, Rashida Tlaib, ha mostrato un paio di cartelli in cui accusava il premier di essere responsabile di genocidio e crimini di guerra.

Autore Giuseppe Ballerini
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