Entra nel vivo il laboratorio di produzioni audiovisive teatrali e cinematografiche (nell'ambito del corso di laurea in Scienze Politiche)  diretto da Francesco Giordano, docente, regista, videomaker e direttore dell'associazione culturale Ved, che ha accettato la sfida dell' Università Orientale di Napoli di progettare e attuare un laboratorio in modalità e-learning sfruttando le possibilità offerte dal web e dalle piattaforme digitali, modalità di didattica e apprendimento imposte dall'isolamento sociale e da tutte che le misure restrittive per il Covid-19, che hanno travolto anche il mondo della formazione rivoluzionandolo.

Francesco Giordano però è andato oltre, da esperto, creativo e sperimentatore di tecniche ha ricreato nella sua abitazione una vera "sala di posa" a disposizione per i suoi studenti, con apparecchiature, telecamere, luci e ogni strumento tipico, permettendo ai suoi allievi di toccare con mano e quasi di rompere il muro della distanza e della virtualità, riuscendo a trasmettere l'impronta fortemente pratica che il suo laboratorio possiede, da sempre proiettato non solo verso la conoscenza teorica ma orientato alla realizzazione pratica di quanto appreso,alla sperimentazione creativa con stage sul campo, progetti veri e propri che facciano emergere la realtà interiore dei ragazzi.

Spesso infatti studenti delle scorse edizioni del laboratorio hanno scoperto inclinazioni, passioni, abilità che non sapevano di possedere. Questo è in fondo il senso profondo dell insegnare, che non è mai una trasmissione passiva di acquisizioni ma è conoscenza in essere, è scambio e valorizzazione delle persone e del loro talento. Il professore Giordano ha messo così in piedi un'esperienza totalmente inedita, interattiva e mediatica. Nella seconda lezione virtuale si sono poste le basi di quella che è definita in gergo "grammatica del linguaggio cinematografico", ovvero le regole da osservare per realizzare prodotti audiovisivi che non siano "sgrammaticati" e non "leggibili" riuscendo a incanalare e dando senso alle potenzialità espressive che il mezzo tecnico mette a disposizione, costruendo così una narrazione, che vede nel montaggio lo strumento imprescindibile. Come sosteneva il regista russo Pudovkin: "ll montaggio è dunque il vero linguaggio del regista (...); l'atto creativo cruciale nella produzione di un film (...). Quello che per uno scrittore è lo stile, per il regista è il suo modo particolare ed individuale di montaggio". E qualsiasi lavoro sarà prodotto: dal filmato realizzato con un semplice supporto come il cellulare fino ad arrivare  a video molto più complessi e prodotti per il cinema o la tv alla base si dovrà scegliere quale messaggio veicolare e quindi quali immagini scegliere, come montarle, quali le inquadrature e i piani da privilegiare, come scegliere la musica, i tempi, la luce, la fotografia. Tutto è fondamentale a costruire il senso e il significato profondo dell'opera, ogni scelta stilistica ha un valore comunicativo. Il professore ha illustrato e spiegato ai suo allievi le fasi che caratterizzano la realizzazione di un prodotto audiovisivo: dalla pre-produzione e quindi dall'individuazione del progetto e dall'ideazione, con l'individuazione del regista e sceneggiatore, alla scrittura vera e propria, alla pianificazione, con lo studio di fattibilità dell'opera, alla preparazione che riguarda i set e gli attori, al piano finanziario. Si passa poi alla fase della produzione caratterizzata dall'equipaggiamento tecnico, ovvero la parte logistica e allestimento di set e sale di posa, alla lavorazione fino alle riprese e alla messa in scena. Un processo che si conclude poi con la fase di post produzione, quella decisiva in cui avverrà il montaggio, l'edizione e la distribuzione. Tre momenti fondamentali per la genesi dell' opera in cui, come  ha sottolineato il docente, il lavoro di squadra e il costante dialogo tra tutti i "ruoli" è imprescindibile per la costruzione di un buon prodotto audiovisivo. Una lezione interessante per i ragazzi anche sotto l'aspetto pratico avendo avuto la possibilità di assistere a inquadrature, piani, tecniche di riprese realizzate nella sala che il professore Giordano ha allestito con le sue apparecchiature professionali, tanto da stimolare da subito la risposta dei ragazzi sempre più attenti, curiosi, partecipativi e affascinati da tutto quanto sta dietro un prodotto audiovisivo.Ancora una volta si è riusciti nell'impresa di abbattere le barriere della distanza fisica avvicinando i ragazzi ad un universo, quale quello della settima arte ma più in generale della produzione audiovisiva, così affascinante e carico di suggestioni quanto complesso, ma al tempo stesso importante e necessario per comunicare. E per comunicare bene è necessario conoscere e saper utilizzare gli strumenti della comunicazione.