Nel prossimo fine settimana, sul circuito d Losail, andrà in onda la "rivincita" del Gran Premio del Qatar che si è disputato domenica scorsa. Il Gran Premio di Doha, però, sarà per alcuni team anche il tentativo di confermare quanto di buono fatto una settimana fa. In primis, il Monster Energy Yamaha MotoGP uscito vincitore con un convincente Vinales che con il suo proverbiale recupero di metà gara stavolta è riuscito dove spesso aveva fallito, grazie anche al fatto di non aver perso di vista la testa della corsa nei primi giri... non gli accade di frequente. Ma in casa Yamaha non bisogna dimenticare che Fabio Quartararo, quinto domenica scorsa, non vorrà di nuovo mangiare la polvere.

Voglia di rifarsi, invece, per le due Yamaha targate Petronas che in gara hanno gettato al vento quanto di buono avevano fatto vedere venerdì e sabato. Valentino Rossi e Franco Morbidelli valgono molto di più di quello che ha decretato l'ordine di arrivo nello scorso gran premio.

Soddisfatti a metà i team motorizzati Ducati che non possono lamentarsi delle prestazioni della moto, ma che probabilmente non possono non masticare amaro per una vittoria sfumata di poco, con il secondo posto di Johann Zarco (Pramac Racing) ed il podio conquistato sul filo di lana da Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team). Inoltre i loro compagni di scuderia, rispettivamente Jorge Martin e Jack Miller, domenica non vorranno certo farsi affibbiare l'etichetta di rincalzi. 

Honda ripartirà dall'ottavo posto di Pol Espargaro (Repsol Honda Team), in attesa che il 18 aprile, in Portogallo, torni in pista  Marc Marquez.

Note positive anche nel team Gresini, con l'Aprilia che conferma di avere un ottimo passo gara dopo la settima piazza ottenuta da Aleix Espargaro. 

KTM, in questo inizio di stagione, è partita malissimo rispetto a quanto aveva fatto vedere lo scorso anno con Miguel Oliveira (Red Bull KTM Factory Racing) e Brad Binder che hanno chiuso rispettivamente al 13° e 14° posto. Anche Danilo Petrucci (Tech 3 KTM Factory Racing) vorrà riscattarsi dopo essere finito a terra alcune curve dopo il via.

Naturalmente ci sono anche le Suzuki, ma su di loro è inutile dilungarsi: abbiamo già capito che anche quest'anno Mir sarà il pilota da battere... anche quando Marquez sarà di nuovo in pista.