Secondo quanto riporta il Washington Post, l'amministrazione Biden sarebbe arrivata al punto di rottura con il governo Netanyahu, per la sua testardaggine pari ad altrettanta arroganza.

Quello che però stupisce è che è comunque riuscito a "digerire" l'ennesimo crimine commesso dall'esercito dello Stato ebraico, che ha sparato contro i palestinesi che, alla fame, cercavano di accaparrarsi le derrate alimentari che erano state fatte affluire nel nord della Striscia. Secondo le Nazioni Unite, nel mese di febbraio, i convogli di aiuti umanitari invece di aumentare sono diminuiti rispetto a gennaio, accusando i militari israeliani del ritardo,  per le lungaggini nel verificarne il contenuto.

E a proposito di Nazioni Unite, Giorgios Petropoulos, tra i responsabili dell'OCHA a Gaza, ha dichiarato alla BBC che un team dell'agenzia (di cui anche lui faceva parte) recatosi all'ospedale di al-Shifa ha potuto constatare che un gran numero di persone rimaste ferite due giorni fa, circa 80, presentavano ferite di arma da fuoco.

Oltre ai feriti da arma da fuoco, ha detto che i medici hanno curato molti che mostravano ferite compatibili con cadute e calpestamenti, senza però essere in grado di dire con certezza quale dei due "gruppi" fosse il più numeroso.

Il dottor Mohamed Salha, direttore ad interim dell'ospedale al-Awda a Jabalia, sempre alla BBC, aveva in precedenza dichiarato che erano stati portati al pronto soccorso 176 feriti, di cui 142 con ferite da arma da fuoco.

Anche il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, ha affermato che durante una visita all'ospedale al-Shifa un team dell'Onu ha potuto confermare che molte delle persone in cura, vittime dell'attacco di giovedì sulla via al Rashid, avevano ferite da arma da fuoco.

Mentre in occidente monta l'indignazione, in Israele la notizia del massacro dei palestinesi è tutt'altro che una notizia da prima pagina e se i media israeliani ne parlano è per dire che il massacro è una ricostruzione di fatti inventata da Hamas.

Per i governi dei Paesi occidentali, continuare a supportare il genocidio di Gaza adesso è pura e semplice complicità. Ed un esempio di complicità sono le dichiarazioni rilasciate dalla Meloni ieri, in visita a Washington: 

"La crisi in Medio Oriente è estremamente preoccupante. Dobbiamo coordinare le nostre azioni per evitare un'escalation e, a tale riguardo, sosteniamo pienamente gli sforzi di mediazione degli Stati Uniti. La crisi umanitaria è la nostra priorità numero uno. È su questo che l'Italia sta concentrando il suo contributo".

Parole ridicole di una premier menefreghista. Per come stanno le cose adesso a Gaza, solo prendendo le distanze dal criminale Netanyahu e dal suo criminale governo si può realmente iniziare a fare qualcosa per risolvere la crisi umanitaria.