Instancabile. Matteo Renzi, ogni giorno, si appella agli italiani per convincerli a votare Sì al referendum costituzionale. La vicenda ormai ha assunto un aspetto che oscilla tra il grottesco e il patologico.

Non sapendo più a che cosa far ricorso per convincere a votare il nuovo testo della Costituzione, le ultime scelte lo hanno visto qualificarsi come paladino anti Europa e minacciare la crisi di Governo nel caso di vittoria del No. Stamani ha ribadito per l'ennesima volta gli stessi concetti nella trasmissione Non Stop News in onda su radio RTL 102.5.

Dal discorso, estrapoliamo solo la parte relativa al referendum: «Io non ce la faccio a restare abbarbicato a una poltrona per il gusto di starci. Io sono qui per cambiare le cose, non sono disponibile a restare nei giochini della vecchia politica, per galleggiare. Sai quanti ne trovano più bravi di me a galleggiare?

Se qualcuno vuol fare strani pasticci il giorno dopo li fa senza di me. Se volete questa classe qui, auguri, ma io non sono come loro. Se dovesse vincere il No, non posso essere quello che si mette d'accordo con loro per un governicchio di scopo o tecnico, che sono quelli che hanno alzato le tasse».

Allora nel caso di vittoria del No cadrà il governo? «Cerchiamo di non dirlo, perchè dicono che bisogna cercare di non personalizzare. Sono gli altri, perchè cercano di utilizzare il No al governo Renzi per mantenere i privilegi. Gli italiani non si devono far fregare dai politici: inseriscono dei dubbi nei cittadini per mantenere i privilegi. (!)»

Ma allora, il governo Renzi cadrà o non cadrà? Non è dato di sapere, perché le parole di Renzi sono dette solo per far leva sulla paura e far sì che che alcuni italiani decidano non nel merito dei contenuti della Costituzione, ma in base alla possibile incertezza politica futura.