La regina ha approvato la richiesta del premier Johnson di sospendere le attività del Parlamento britannico fino dall'inizio di settembre. La sospensione non entrerà in vigore prima del 9 settembre e dovrà essere applicata non oltre il 12.

La Camera dei Comuni sarà poi riaperta per una nuova sessione parlamentare con il discorso della regina che si terrà il 14 ottobre.

La decisione è stata commentata negativamente sia dalle opposizioni che da alcune importanti personalità politiche dello stesso partito conservatore, ancora ascoltate in Gran Bretagna anche se non ricoprono incarichi istituzionali, come John Major e Michael Heseltine. Anche l'ex cancelliere Tory Philip Hammond ha etichettato la decisione di Johnson come "assolutamente non democratica".

Sulla stessa linea le proteste delle opposizioni che definiscono l'attuale inquilino di Downing street alla stregua di un dittatore. Nessuna opinione è stata invece espressa sulla scelta delle regina di accettare quanto richiesto da Johnson. 

La volontà di Boris Johnson, sebbene lui ipocritamente lo neghi, è quella di impedire una discussione parlamentare sulla Brexit, facendo così pressione sull'Europa perché accetti la sua proposta sul ritiro del backstop irlandese dall'accordo sulla Brexit siglato da Theresa May.

Con le attività del Parlamento sospese, la possibilità di una Brexit senza accordo al 31 ottobre diverrebbe più probabile, se non quasi certa.

Oltretutto, come effetto standard della sospensione - o proroga che dir si voglia - dei lavori del Parlamento, tutti i disegni di legge attualmente all'esame dei deputati decadono. E questo riguarderà anche le leggi relative agli accordi sulla Brexit riguardanti immigrazione, commercio, agricolture e pesca (Immigration Bill, Trade Bill, Agriculture Bill, Fisheries Bill).

Le ultime due volte in cui le attività della Camera dei Comuni sono state sospese in attesa di un discorso della regina, la sospensione è durata una volta per 4 giorni e l'altra per 13 giorni lavorativi.

Se questa sospensione non subirà modifiche, il Parlamento rimarrà chiuso per 23 giorni lavorativi.