Sul sito ungherese "la nostra lotta", un sito chiaramente di stampo neonazista, viene riportato un articolo che, aiutandosi con il quotidiano ungherese Magyar Nemzet e il quotidiano italiano il Giornale, ricostruisce la vicenda di Iliaria Salis, indicando la maestra italiana come sicuramente colpevole delle accuse per cui è in prigione a Budapest, facendo riferimento anche ad un suo presunto passato violento, utilizzando come testimonianza anche quanto dichiarato (falsamente) dal "ministro" e segretario della Lega Matteo Salvini.
Harcunk, questo il nome del sito in Ungherese, è una delle voci a supporto dei nazisti che anche questo 2024 celebreranno nella Festung Budapest con parate, concerti e rievocazioni storiche, quanto fatto dalle SS durante la seconda guerra mondiale.
Una manifestazione organizzata dall'associazione Legio Hungaria, e non vietata dal regime di Viktor Orban, che attira nazifascisti da tutta Europa: il Movimento di resistenza nordica dalla Svezia, il partito Die Rechte dalla Germania, il network internazionale nato nel Regno Unito Blood & Honour e chiunque ritenga che i simboli runici di Hitler rappresentino un valore. Gli eventi si protrarranno fino alla prossima settimana, con il capo della polizia di Budapest che ha ordinato un maggiore controllo su tutta l'area della capitale.
I media ungheresi riferiscono che quest'anno il governo ha elargito 70 milioni di fiorini (circa 180mila euro) come contributo all'evento. Negli scorsi anni, il Festung Budapest è stato celebrato con roghi nei campi rom, blitz in locali ritenuti «di sinistra», incursioni in centri studi ebraici, aggressioni contro cittadini stranieri.
Anche un anno fa, oltre agli episodi di cui è accusata Ilaria Salis, si verificarono diverse aggressioni neonaziste, come quella del 10 febbraio, quando una ventina di militanti di estrema destra aggredì cinque persone in pieno centro. Due degli aggressori, arrestati in flagranza, vennero rilasciati appena tre giorni dopo i fatti perché, secondo la procura, non serviva la custodia cautelare in carcere, ma era sufficiente la semplice sorveglianza penale. Ai giornalisti è stato impedito di avere dettagli sulla vicenda, al contrario di quanto accaduto per gli antifascisti, i cui arresti sono invece stati celebrati con un gran numero di comunicati, video e fotografie per la stampa.
E mentre in Ungheria i nazifascisti sono considerati un valore da difendere, la Germania è sempre più preoccupata per l'allargarsi del consenso per i neonazisti locali dell'Afd (Alternative für Deutschland) e in decine di migliaia, per il terzo sabato consecutivo, sono scesi per denunciare lo scandalo della riunione neonazista che ha visto il partito alleato della Lega di Salvini riunirsi segretamente con personaggi non proprio raccomandabili per concordare soluzioni per la deportazione di migranti... di non comprovata razza ariana.
Sabato, a Berlino gli organizzatori avevano stimato l'arrivo di circa 100.000 persone: se ne sono presentate più del doppio che hanno riempito l'enorme piazzale fra il Bundestag e la Cancelleria federale, tanto che il fiume umano è esondato nel vicino parco del Tiergarten. Manifestazioni, affollatissime, si sono tenute anche in tutte le principali città della Germania.
E mentre la Germania definisce l'Afd un partito nazifascista, preoccupandosi non poco del suo consenso in netta crescita in molte aree della federazione, per la Lega di Matteo Salvini i nazifascisti tedeschi sono da considerare un alleato in Europa.
Lo stesso, la premier Meloni di Fratelli d'Italia, considera un faro l'Ungheria di Orban che tutela e sostiene manifestazioni nazifasciste che celebrano l'Ungheria nella seconda guerra mondiale, alleata di Hitler, dove le deportazioni degli ebrei erano all'ordine del giorno.
Questi due soggetti, Salvini e Meloni, si definiscono conservatori e vengono etichettati come tali dai media locali, dai media internazionali, oltre che dai politici e dalle istituzioni politiche di mezzo mondo.
La domanda che si pone chi non deve fare i conti con convenienze personali e ipocrisie istituzionali è molto semplice: se costoro si definiscono conservatori, perché allora non si definiscono antifascisti e perché dichiarano di essere convinti alleati di persone, movimenti e partiti che, oggettivamente, promuovono fascismo e nazismo?
Crediti immagine: la vincitrice dell'ultimo concorso miss Hitler, fonte Harcunk