Ahmad Massoud, leader dei combattenti anti-talebani nella valle del Panshir, lunedì aveva chiesto al popolo afgano che si ribellasse contro il regime talebano.
Oggi, almeno a Kabul, si è tenuta una manifestazione a favore dei diritti delle donne con molte più donne di quante se ne fossero viste in precedenza, ma anche con molti uomini, mentre nei giorni scorsi gli uomini non avevano partecipato.
Una manifestazione dove la gente, con decisione e rabbia, ha scandito slogan contro i talebani e, soprattutto, contro il Pakistan accusato apertamente di supportare i talebani, sia militarmente che tramite la propria intelligence, nell'offensiva contro la resistenza afgana nel Panshir.
E vista la piega che la manifestazione stava prendendo, i talebani, nonostante il divieto ufficializzato la scorsa settimana, hanno iniziato a sparare in aria per disperdere i manifestanti che hanno cercato rifugio dove potevano.
Rispetto a venti anni fa, la popolazione afgana, almeno quella delle città, non sembra volersi arrendere a degli estremisti che, oltretutto, con l'Afghanistan hanno poco o nulla a che vedere.
E a rendere ancor più complicata la situazione, nell'immediato, è la crisi umanitaria che riguarda in primo luogo i rifugiati all'interno del Paese, ma non solo loro, a causa della mancanza di cibo. Molte ong hanno interrotto gli approvvigionamenti a causa di quanto accaduto a Kabul nelle ultime settimane.
In futuro, poi, a gettare benzina sul fuoco si aggiungerà anche il ruolo avuto dal Pakistan e da altri Paesi, come ad esempio il Qatar, nell'aiuto dato ai talebani, che finirà per incendiare anche le relazioni diplomatiche tra Asia e Occidente.
Intanto, mentre i talebani hanno issato la loro bandiera nel capoluogo Bazarak, la resistenza guidata da Massoud dichiara che il resto del Panshir è saldamente nelle loro mani, compresi i punti strategici che ne controllano l'accesso.
Martedì, i talebani hanno annunciato di aver dato vita ad un nuovo governo, guidato dal mullah Mohammad Hassan Akhund, il cui vice sarà il mullah Abdul Ghani Baradar.
Il figlio del ben noto Mullah Omar, Mullah Mohammad Yaqoob è ministro della difesa, mentre Sarajuddin Haqqani, considerato ufficialmente in terrorista dagli Usa e per questo ricercato dall'FBI, è il nuovo ministro dell'Interno.