Secondo alcune anticipazioni riportate da media israeliani e palestinesi l'Accordo del secolo di Donald Trump per il Medio oriente che verrebbe presentato alla firma di Israele, Olp e Hamas, prevederebbe la nascita di uno Stato palestinese chiamato Nuova Palestina, la cui estensione comprenderebbe però solo una minima parte della Cisgiordania e Gaza. Ma oltre a questo, e con buona pace di ciò che l'Onu aveva sancito nel 1948, il nuovo Stato, inoltre, non avrebbe alcuna sovranità reale.
I palestinesi della "Nuova Palestina" godrebbero solo di una autonomia amministrativa, mentre il piccolo territorio a loro disposizione rimarrebbe completamente sotto il controllo di Israele, mentre gli insediamenti illegali dei coloni ebrei in Cisgiordania, verrebbero formalmente annessi a Israele.
Inoltre, l’Egitto offrirebbe a Gaza un pezzo di territorio del Sinai per la costruzione di un aeroporto e di una zona industriale, mentre per collegare Gaza alla Cisgiordania verrebbe realizzata un’autostrada sopraelevata a 30 metri d’altezza. Infine, il nuovo Stato palestinese non avrebbe un esercito, ma solo una forza di polizia.
Nel caso in cui Olp e Hamas non accettassero tale "fantastica opportunità" loro concessa, ne subirebbero le conseguenze, anche se non è ben chiaro quali dovrebbero essere. Invece, se a rifiutare l’accordo fosse Israele, anche se non è ben chiaro in base a quale presupposto dovrebbe farlo, gli Usa cesserebbero ogni sostegno finanziario e militare allo Stato ebraico.
L'accordo verrebbe finanziato con 30 miliardi di dollari, 6 all'anno, di cui si farebbero carico principalmente i Paesi del Golfo, poi gli Stati Uniti e l'Europa.
Possibile che questa proposta, che è una vera e propria provocazione possa essere realmente il "famoso" accordo del secolo? Sembra impossibile crederlo. Purtroppo, però, guardando anche a come gli estremisti di destra che tanto favore sembrano incontrare nel distrattissimo pubblico dei loro sostenitori si approcciano alla questione palestinese - come dimostra una nota del nostro ministro dell'Interno - potrebbe anche essere considerato non così del tutto lontano dalla realtà.
Questo, infatti, è ciò che Salvini ha scritto al premier israeliano Netanyhau: "Mi sono congratulato per il recente successo elettorale e gli ho rinnovato tutta la mia solidarietà per i durissimi attacchi missilistici che hanno colpito Israele". Naturalmente, Salvini si è ben guardato dal ricordare a Netanyahu il perché di tali attacchi e di chieder conto di ciò che li ha provocati...