Anche se in molti lo hanno dimenticato, continuano i colloqui tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit in modo da trovare un accordo per gli scambi commerciali, che possa evitare una hard Brexit, le cui conseguenze finirebbero per essere drammatiche sia per l'Europa, in particolare per le regioni frontaliere di Francia, Belgio e Olanda, ma soprattutto per lo stesso Regno Unito.

La Gran Bretagna, infatti, ne subirebbe le conseguenze non solo a livello commerciale, ma anche a livello politico, con la Scozia che qualche anno fa aveva rinunciato all'indipendenza pur di non perdere le convenienze economiche derivanti dall'appartenenza del Regno Unito all'Ue.

I negoziati si erano interrotti lo scorso giovedì per un caso di Covid-19 nel team europeo, che aveva impedito ai due capi negoziatori, Michel Barnier (Ue) e David Frost (Uk), di proseguire negli incontri faccia a faccia.

Mancano meno di 40 giorni al 31 dicembre e ancora non sono stati fatti significativi passi avanti per conciliare gli scambi in modo tale da preservare gli interessi economici dell'Ue e quelli del Regno Unito che, però, devono tener conto della necessità politica di mantenere aperte le frontiere con l'Irlanda del Nord. 

Senza un trattato commerciale, lo shock economico derivante dalla Brexit finirebbe per aggiungersi a quello già in atto causato dalla pandemia.

Riguardo a quest'ultima, il premier britannico Boris Johnson rivelerà a breve i dettagli di come l'Inghilterra affronterà il contagio dopo il 2 dicembre, data in cui terminerà il lockdown nazionale. È previsto il ritorno alle tre diverse fasce di attenzione, come in Italia, in base alle quali si applicheranno automaticamente misure di contenimento in funzione dell'intensità del contagio.

Comunque, Johnson dovrebbe anche dare indicazioni su ciò che sarà e non sarà consentito fare durante le festività natalizie.