"Non è vero... ma ci credo" è una commedia in tre atti scritta da Peppino De Filippo nel 1942, considerata uno dei suoi capolavori.   Una celebre commedia scritta e interpretata dallo stesso Peppino De Filippo, uno dei più grandi attori e comici italiani del Novecento. Il titolo stesso della commedia suggerisce un atteggiamento di scetticismo e incredulità di fronte a certe situazioni, ma al contempo un desiderio di credere e di sperare in qualcosa di migliore. Questa commedia è ancora oggi apprezzata per la sua satira sociale e per la sua capacità di far riflettere sulle contraddizioni della vita quotidiana.

Il Commendatore Gervasio Savastano, titolare della ditta Savastano, è un uomo superstizioso convinto che la sua sfortuna negli affari sia dovuta al malocchio. In particolare, sospetta del suo nuovo impiegato, Belisario Malvurio, che ritiene porti jella.

Per questo motivo, Savastano mette in atto una serie di stratagemmi per scongiurare la malasorte, creando situazioni comiche e grottesche. Tra talismani, riti propiziatori e scongiuri, la vita in azienda diventa un susseguirsi di equivoci e fraintendimenti.

Personaggi principali sono Gervasio Savastano: Il commendatore, uomo d'affari ossessionato dalla superstizione. Belisario Malvurio, il nuovo impiegato, vittima delle superstizioni di Savastano. Alberto Sammaria, il fidato collaboratore del commendatore. Teresa e Rosina Savastano, la moglie e la figlia del commendatore. Il Dottore, Il medico di famiglia, anch'egli superstizioso.

La commedia esplora il tema della superstizione come rifugio di fronte alle avversità della vita. Savastano, incapace di affrontare i problemi in modo razionale, si affida a riti propiziatori e credenze popolari per cercare di controllare il suo destino. I personaggi della commedia, pur criticando la superstizione, ne sono in realtà vittime. Ognuno di loro ha le proprie scaramanzie e riti portafortuna, che nasconde per timore di essere giudicato.

La commedia mette in luce l'alienazione dell'uomo moderno, incapace di trovare un senso nella vita e di rapportarsi con gli altri in modo autentico. I personaggi sono prigionieri delle loro paure e delle loro manie, incapaci di comunicare e di costruire relazioni sincere.

"Non è vero... ma ci credo" è una commedia divertente e amara che ci invita a riflettere sulla fragilità dell'uomo e sui suoi meccanismi di difesa. La superstizione, pur essendo irrazionale, può offrire un illusorio senso di controllo e di sicurezza in un mondo incerto e caotico.

Curiosità: La commedia è stata portata al cinema nel 1952 con la regia di Sergio Grieco e l'interpretazione dello stesso Peppino De Filippo. Nel 1959 è stata realizzata una versione televisiva con la regia di Fernanda Turvani. "Non è vero... ma ci credo" è ancora oggi una delle commedie più rappresentate in Italia e all'estero.

VIDEO Non è vero ma cicredo

I Due della Città del Sole presenta

Dal 3 al 5 maggio  2024 - fuori abbonamento
feriali ore 20,45 - domenica ore 15,30

ENZO DECARO

NON E’ VERO MA CI CREDO
di Peppino De Filippo
regia LEO MUSCATO

scene Luigi Ferrigno 
costumi Chicca Ruocco
disegno luci Pietro Sperduti

e con (in o. a.)
CARLO DI MAIO, ROBERTO FIORENTINO, CARMEN LANDOLFI
MASSIMO PAGANO, GINA PERNA, GIORGIO PINTO
CIRO RUOPPO, FABIANA RUSSO, INGRID SANSONE


interpreti e personaggi
Giorgio Pinto - Avv. Donati 
Carmen Landolfi - Mazzarella  
Enzo Decaro - Gervasio Savastano 
Carlo Di Maio - Spirito 
Fabiana Russo - Rosina 
Ingrid Sansone - Teresa 
Ciro Ruoppo  - Musciello 
Massimo Pagano - Belisario Malvurio 
Roberto Fiorentino - Alberto Sammaria 
Gina Perna - Concetta

Note di regia 

Ho mosso i primi passi nel mondo del teatro quando avevo poco più di vent’anni. Mi ero trasferito a Roma per fare l’Università e non sapevo ancora nulla di questo mestiere. Mi presentai a un provino con Luigi De Filippo e lui mi prese a bottega nella sua compagnia. Mi insegnò letteralmente a stare in palcoscenico, dandomi l’opportunità di vivere la straordinaria avventura delle vecchie tournée da 200 repliche l’anno. Rimasi con lui per due stagioni; poi mi trasferii a Milano per studiare regia. Ci siamo rivisti ventidue anni dopo, pochi mesi prima che morisse. Mi chiese di pensare a un progetto da fare insieme. Ne pensai mille, ma non abbiamo avuto il tempo di realizzarne uno. Ho deciso di inaugurare questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ho fatto con lui, Non è vero ma ci credo. Rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, proveremo a dare a questa storia un sapore più contemporaneo. Quella che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. Il risultato è uno spettacolo che sta riscuotendo un grande successo e che gira l’Italia da qualche stagione, continuando a riempire le sale.

Per tutte le foto: *_©Sollima  

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