Mentre si intensificano bombardamenti e combattimenti nel Donbass,  come testimoniano le dichiarazioni del  governatore dell'Oblast di Luhansk, Serhiy Haidai, che ha riportato attacchi su edifici residenziali a Severodonetsk, Lysychansk, Kreminna, Novodruzhesk e Rubizhne, si fa sempre più critica la resistenza delle forze ucraine a difesa di Mariupol, dove di conseguenza si fa sempre più critica la situazione per i civili.

Secondo quanto riferito all'Associated Press dal sindaco della città, Vadym Boychenko, sarebbero almeno 10.000 i civili finora rimasti uccisi durante l'assedio, mentre sarebbero 120.000 coloro che ancora sono intrappolati al suo interno. Il sindaco ha poi aggiunto che i russi utilizzerebbero dei forni crematori mobili, dove i corpi sarebbero bruciati e fatti scomparire. Nessuna fonte terza, però, ha potuto finora  confermare tale dichiarazione.

Sempre a Mariupol, il reggimento Azov denuncia che alcuni dei suoi uomini sarebbero stati vittime di un attacco con armi chimiche portato da un drone russo sulle acciaierie Azovstal.

Sarebbero almeno tre i soldati che avrebbero riscontrato problemi a seguito dell'attacco. Anche in questo caso non si hanno riscontri da parte di terzi a conferma dell'accusa. 

Il viceministro della Difesa ucraino Hanna Malya ha affermato che, sulla base delle informazioni preliminari, potrebbero essere state utilizzate munizioni al fosforo.

I feriti dal presunto attacco chimico, secondo quanto comunicato dal reggimento Azov, hanno pressione alta, eruzioni cutanee e dispnea (difficoltà a respirare). 

Più a nord, il governatore dell'oblast di Donetsk ha detto che si combatte ininterrottamente e aspramente tutto il giorno, ogni giorno, lungo la linea di contatto tra Ucraina e repubbliche separatiste, dove l'esercito di Kiev - ha aggiunto - si è "rinforzato massicciamente" con l'aiuto dell'equipaggiamento militare inviato dai paesi occidentali, aggiungendo che qualsiasi aiuto è "molto importante in questo momento".

E naturalmente,  nel suo ultimo discorso, il presidente Zelensky ha nuovamente ricordato che le armi sono necessarie a salvare la vita dei civili ucraini e che ogni ritardo nel loro invio aumenterà il numero dei civili morti. E naturalmente Zelensky  ha continuato a chiedere ulteriori e sempre più pesanti sanzioni contro la Russia.