Il brano dell’eclettico artista sugli stores digitali e nelle radio

“ViDiArtì” è il nuovo e atteso singolo del rapper e cantautore Blayk con il prezioso featuring di 2nd World, sui principali stores digitali e dal 26 gennaio nelle radio in promozione nazionale. Produzione impeccabile dagli arrangiamenti estremamente curati e di tendenza, che evidenziano la personalità di Blayk, una maturità artistica di spessore raggiunta dopo tanti anni di pubblicazioni. Intensa e autentica l’interpretazione vocale che dona al tutto un forte impatto emotivo. Melodie vincenti che entrano in testa sin dal primo ascolto, rendono “ViDiArtì” il singolo del gran ritorno di Blayk sulla scena discografica nazionale. 

L’artista racconta

L.V. Aka La Valle aka La Valle Caudina, dove bene o male siamo cresciuti. Non ha portato nulla di che questo posto, forse solamente la giusta sofferenza per diventare artisti, isolati dal mondo ma appartenenti a questa terra, è così che si vuole presentare questo “progetto”, un collettivo, un gruppo di persone sole insieme (artisticamente parlando) appunto questa è la voce di strada (non quella criminale) la strada artistica di qualcuno che vuole emergere o quanto meno fare musica. Chi si affaccia a questo mondo sa che non è facile, ce ne sarà di frustrazione da mandar giù, nottate in cui la solitudine sembra quasi una benedizione. Certo questo lavoro che è l’artista, quello di vivere per poter dire agli altri com’è superare il limite e farglielo provare con l’arte, è proficuo, ci sono tanti soldi che girano in questo mondo, a volte sono proprio quelli a tramutarsi in fan.

Questa voglia di superare il limite non è semplice però, le complicazioni a volte possono essere fisiche a volte anche emotive, ed è lì che fanno a gara, per esperienza quando il male nella testa diventa forte si preferisce il problema fisico temporaneo per focalizzare il pensiero al di fuori di se, l’autolesionismo è solo difesa di un incosciente; abbiamo capito poco nella vita di come curare eventuali crisi di chi ci sta attorno, sappiamo solo che abbiamo una nostra terapia, voi direte “eccone altri a favore delle droghe leggere” non ci interessa nulla e nulla dobbiamo spiegare, la cannabis salva mentalmente da pensieri suicidi e crisi che vanno al di fuori di quel che la gente può solo vedere, ma questo non è uno spot per parlare di questo, fa parte del testo, della nostra arte e quindi se si spiega, si spiega tutto.

Nell’ultima parte del ritornello dove si parla del miliardo e i secondi e proprio per riportare il disagio non visibile, se non fosse per la musica, l’aiuto di chi ci è accanto, ed in solitudine nei momenti di relax vaporizzando impersonificati in killer mentali, 1 miliardo di secondi sono 30 anni, ma la sofferenza di 30 anni di una persona in un posto buio e senza libertà e come se si avesse già… la vita ci deve i danni. Nel bridge si ripete L.V. per marcare bene da dove veniamo e cosa vogliamo creare o quanto meno speriamo, ma sono dieci anni che ci crediamo e studiamo, il nostro spero è quasi un ci riusciamo, ma come ernia disse in un brano: “Mi dicevi avrei spaccato con la musica. Ma io ho una mente pudica. Abbassavo lo sguardo e sorridevo”. In tutto questo ci crediamo davvero, davvero è questo o niente più, perché è critica e come se fosse l’ultimo tiro di dog come nella pubblicità che sconvolse il mondo.

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