Per il fratello, Luigi Capasso era una bravissima persona
È stato descritto come un uomo geloso e violento Luigi Capasso, il carabiniere 43enne che due giorni fa a Cisterna di Latina ha atteso la moglie - da cui si stava separando - sotto casa sparandogli alcuni colpi di pistola e ferendola gravemente, per prenderle le chiavi dell'appartamento dove ha ucciso le figlie di 8 e 14 anni mentre ancora dormivano nei loro letti, prima di suicidarsi dopo ore di inutili trattative con agenti dei reparti speciali dei carabinieri.
Antonietta Gargiulo, la moglie di Luigi Capasso, nonostante le gravi ferite dovrebbe riuscire a sopravvivere. La coppia era sposata dal 2001 ma la situazione era divenuta insostenibile a partire dalla scorsa estate con la donna che il 7 settembre aveva presentato una denuncia al commissariato di Cisterna, in cui aveva raccontato di essere stata aggredita alcuni giorni prima. Da lì in avanti una serie di accuse e contro accuse che hanno portato alla richiesta di separazione con la prima udienza che avrebbe dovuto tenersi a fine mese.
Ma Gennaro Capasso, fratello di Luigi, dà un quadro diverso della situazione che ha avuto un esito così tragico: «Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Era tranquillo, non era cattivo. Aveva questa cosa che non poteva vedere le bambine e lo tormentava, anche a Natale non le aveva potute vedere.
Ha sbagliato, ci ha tolto le nostre due principesse e si è ucciso quando era la nostra roccia, ma era una bravissima persona.
E poi non è vero che la moglie fosse terrorizzata da mio fratello, lui era geloso, ma non picchiava né lei né le bambine. Le figlie lo adoravano, era un padre amorevole.»
Questo è quanto ha dichiarato in un'intervista a Radio 24, aggiungendo anche di esser dispiaciuto di non aver potuto parlare con suo fratello durante la negoziazione, solo con i Carabinieri che mi hanno chiesto delle informazioni.
«Ho aspettato poi che mi richiamassero, ma non è avvenuto - ha detto Gennaro Capasso. - Speravo [durante la negoziazione] - di riuscire a parlargli e a convincerlo per evitare quello che poi è capitato.»