Era prevedibile ma inevitabile che, in occasione del secondo compleanno di questo triciclo governativo che sta portando a spasso l’Italia, i soliti scagnozzi in coro intonassero la solfa “ma come è brava e saggia la nostra Capa”.

È la stucchevole manfrina che si ripete ogni volta che la Capa, “detta Giorgia”, si esibisca davanti a microfoni o appaia in video.

È giocoforza che lei gongoli e ne approfitti ancor più per celebrarsi e decantare le sue “robe” come una qualsiasi piazzista di fiera paesana.

Le mercanzie che “detta Giorgia” rifila agli italiani, però, sono troppo spesso fandonie o, ancor peggio, risultano in contrasto con la realtà.

Ad esempio, tra i presunti successi “storici”, citati spesso dalla premier e dai suoi lacchè, ci sarebbe quello di aver ridato prestigio e credibilità al nostro Paese accreditandolo così per un ruolo di primo piano nei contesti internazionali.

Accade, però, che il 18 ottobre il presidente USA, Joe Biden,  voli a Berlino per un vertice con il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz ed il premier britannico Starmer per confermare l’impegno e la determinazione nel sostenere l’Ucraina nel conflitto con la Russia. Ma l’Italia non c’è!

Indispettita per il mancato invito la “detta Giorgia” si è inventata per il 18 ottobre una missione in Libano, di certo per portare la solidarietà del governo al contingente UNIFIL ed ai nostri militari, ma forse e soprattutto per evitare che i media, riferendo del vertice berlinese si interrogassero sui perché dell’assenza dell’Italia. 

Altro risultato “storico”, di cui la premier continua a vantarsi, è il livello top della occupazione che, al 30 settembre 2024 avrebbe raggiunti i 24 milioni di occupati, tra permanenti, a termine ed autonomi.

Peccato, però, che nell’infervorarsi la “detta Giorgia” dimentichi che, alla stessa data, anche il ricorso alla cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, abbia centrato il suo record, altrettanto storico, di 44,9 milioni di ore autorizzate da INPS, con un incremento del 26% sui 35,6 milioni di ore registrate a settembre 2022, cioè pochi giorni prima che il triciclo governativo si insediasse a palazzo Chigi.

Si tratta di oltre 5,6 milioni di giornate lavorative “non lavorate”, per cui è evidente che migliaia e migliaia di quei presunti occupati, di cui al citato record “storico”, siano di fatto oggi senza lavoro, in tutto o in parte, e sopravvivano solo grazie agli ammortizzatori sociali.

Solo inciampi della comunicazione?

Il fatto è che per comunicare agli italiani “detta Giorgia” adotti modalità e linguaggio da campagna elettorale permanente allo scopo di poter aggredire gli avversari, fare vittimismo, nascondere nelle nebbie della propaganda le vere difficoltà del Paese, raccontare panzane.

Esemplare è il video che la premier postò su Facebook, il 9 agosto 2023, nella sua rubrica social “Gli Appunti di Giorgia”. 

In quel video la premier si rivolgeva a viva voce agli italiani affermando: “Stiamo vivendo una fase economica e finanziaria complicata anche a causa dell’inflazione che si registra in tutta Europa… In questa situazione difficile è fondamentale che il sistema bancario si comporti in modo il più possibile corretto. Stiamo registrando utili record ed abbiamo deciso di intervenire introducendo una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse. Una tassazione che non è una tassa su un margine legittimo ma una tassazione su un margine, appunto, ingiusto…. Nell’ultimo Consiglio dei Ministri abbiamo approvate diverse misure importanti, la più importante delle quali è proprio la tassazione dei margini ingiusti delle banche”.

Ipse dixit!... e molti italiani le credettero.

Da quel 9 agosto, però, sono trascorsi oltre 15 mesi e con una rapida silenziosa retromarcia non si è più saputo nulla della annunciata tassa sugli extraprofitti bancari.

Per contro, udite udite! In occasione della manovra finanziaria 2025 il triciclo governativo, col cappello in mano, sta richiedendo alle banche un prestito infruttifero di 3 miliardi e 500 milioni che lo Stato restituirebbe loro tramite sgravi fiscali nel triennio 2027-2029.

Ancora inciampi della comunicazione?