Al Camp Nou, nonostante le dichiarazioni "garibaldine" della vigilia, mercoledì sera la Roma è scesa in campo con una tremenda paura di perdere.

È vero. Una paura più che giustificata, considerati gli ultimi precedenti con il Barcellona, ma che alla fine si è rivelata dannosa per gli uomini di Di Francesco. Scesi in campo per non prenderle, i giallorossi hanno cercato di contenere la tecnica e la velocità dei giocatori del Barcellona con due linee di difesa davanti ad Alisson.

Impossibile, e soprattutto ingiusto con il senno di poi, dire quale avrebbe dovuto essere la strategia migliore da adottare da parte della Roma, che oltretutto è riuscita a ripartire e ad impensierire più volte ter Stegen.

Ma alla fine è stata proprio la paura di subire gol che ha portato la Roma a "segnare" due gol e mezzo nella propria porta.

Il primo a farlo è stato al 38' De Rossi, seguito da Manolas al 55'. Il Barcellona si ritrovato così sul 2-0 grazie alla Roma. Il terzo (e primo) gol i blaugrana lo hanno segnato solo al 59' con Piquet, mentre a chiudere le marcature è stato Suarez all'87', grazie ad un assist, dovuto ad un cattivo controllo della palla, da parte del romanista Gonalons. A poco servirà, nella gara di ritorno, il gol segnato da Džeko all'80.

Tra le molte cose di cui non si può essere sicuri è che senza quegli errori, il risultato sarebbe stato diverso. Probabilmente la Roma avrebbe perso comunque... ma almeno le recriminazioni sarebbero state minori, dato che ad eliminarla dalla Champions sarebbe stato il Barcellona e non un "suicidio", causato oltretutto da due degli uomini più rappresentativi.

A rendere meno scontati i risultati di questi quarti di Champions League è stata la sorprendente vittoria per 3-0 del Liverpool che, in casa, ha avuto la meglio sul Manchester City di Guardiola che in Premier, dall'inizio della stagione, è stato sconfitto solo 1 volta.