Esteri

Gaza. Biden annuncia il piano di pace presentato dall'Egitto tre settimane fa come una novità e una svolta per il cessate il fuoco... ma sarà così?


Venerdì, come sapete, il presidente Biden ha fornito un aggiornamento sui suoi sforzi per garantire un accordo che porterebbe al rilascio di tutti gli ostaggi, a un cessate il fuoco immediato a Gaza, a un’ulteriore ondata di assistenza umanitaria distribuita in tutta Gaza e, infine, a una potenziale fine della crisi. 
Il messaggio del presidente è stato chiaro. Ora esiste una tabella di marcia per realizzare tutto questo, dopo mesi di diplomazia che ha condotto insieme ai suoi negoziatori e a Israele, Qatar ed Egitto. Biden ha chiarito che la sicurezza di Israele è fondamentale e che questo accordo è la strada migliore, sia per porre fine alla crisi a Gaza, sia per garantire la sicurezza di Israele oggi e nel lungo termine, con il ritorno a casa degli ostaggi. Il presidente ha descritto in dettaglio la proposta globale ora sul tavolo. Questa proposta è stata accettata da Israele ed è stata trasmessa ieri ad Hamas. E come ha detto: “Questo è… un momento decisivo. Israele ha fatto la sua [offerta]. Hamas afferma di volere un cessate il fuoco. [E] questo accordo è un’opportunità per dimostrare se lo pensano davvero”. Israele può fare questa offerta senza ulteriori rischi per la propria sicurezza perché Israele ha fortemente indebolito le forze di Hamas negli ultimi otto mesi, come ha spiegato Biden. A questo punto, ovviamente, Hamas non è più in grado di organizzare un altro 7 ottobre. La sua capacità militare è stata notevolmente erosa. E i suoi leader sono morti o nascosti. Per il popolo palestinese e per il popolo di Gaza, questa è un’opportunità per porre fine alle sofferenze degli ultimi otto mesi. Ancora una volta, come ha affermato il presidente, troppe persone innocenti sono state uccise in questa guerra. E l’accordo ora sul tavolo offre una tabella di marcia per porre fine alla sofferenza delle famiglie degli ostaggi in attesa del ritorno dei loro cari e del popolo di Gaza coinvolto in questa terribile guerra iniziata da Hamas. Il presidente ha inoltre invitato i leader israeliani a sostenere questo accordo, indipendentemente dalle pressioni che arriveranno. E sappiamo, naturalmente, che in Israele ci sono dibattiti su questi temi. Ha chiarito che questo è un percorso di gran lunga migliore rispetto alle alternative, ed è l'unico percorso disponibile sia per riportare a casa gli ostaggi sia per garantire la sicurezza duratura e a lungo termine di Israele. Il Presidente ha ribadito che Israele avrà sempre ciò di cui ha bisogno per difendersi e manterrà sempre il diritto di difendersi dalle minacce e, ovviamente, di rendere giustizia ai responsabili del 7 ottobre, di cui abbiamo parlato in passato.Con questo accordo in vigore, ciò che potrebbe seguire includerebbe accordi sul confine settentrionale per consentire alle persone di tornare alle proprie case in sicurezza; iniziare a ricostruire Gaza insieme alla comunità internazionale e ai partner arabi, palestinesi e israeliani in un modo che non consenta ad Hamas di riarmare o minacciare Israele; perseguire un Israele più integrato a livello regionale, anche attraverso un accordo con l’Arabia Saudita, e l’integrazione della sicurezza discussa dal presidente – la riuscita difesa di Israele contro un attacco dell’Iran proprio il mese scorso attraverso l’integrazione e il coordinamento regionale; e creare le condizioni per un futuro di libertà e autodeterminazione per il popolo palestinese. Il Presidente ha concluso con un chiaro invito all'azione. “Per mesi”, ha detto, “le persone in tutto il mondo hanno chiesto un cessate il fuoco. È tempo di alzare la voce e chiedere che Hamas si sieda al tavolo, accetti questo accordo e metta fine a questa guerra che ha iniziato”. Ha concluso: “Tutti coloro che vogliono la pace ora devono alzare la voce e far sapere ai leader che dovrebbero accettare questo accordo, lavorare per renderlo reale, [lavorare per] renderlo duraturo, forgiare un futuro migliore da questo tragico attacco terroristico”. 

Così un addetto dell'ufficio stampa della Casa Bianca ha riassunto ai giornalisti - in teleconferenza - ciò che Biden ha presentato ieri come il nuovo piano per il cessate il fuoco a Gaza...

Quello che da più parti è stato descritto come il piano degli Stati Uniti, il piano di Biden e, anche, il piano di Israele... né più né meno è semplicemente il piano che il direttore dei servizi segreti egiziani aveva presentato a Tel Aviv circa un mese fa, che Hamas aveva accettato e che lo Stato ebraico, successivamente, aveva rifiutato.

Che cosa è cambiato rispetto a tre settimane fa? L'operazione a Rafah, le richieste della CPI e della CIG, l'insostenibile imbarazzo degli Stati Uniti, la manifesta impossibilità di poter nascondere e giustificare il genocidio in atto a Gaza e le palesi difficoltà dell'IDF di eliminare la resistenza palestinese nella Striscia.

La pagliacciata è rappresentata dal fatto che l'attuale piano per il cessate il fuoco, in tre fasi che si attiveranno in successione dopo che le precedenti saranno ritenute soddisfatte, viene presentato come pensato, organizzato e proposto da Israele, quando è identico a quello già annunciato in precedenza dall'Egitto.

Senza neppure farsi venire il dubbio di quanto potesse rendersi ridicolo, Biden, ieri, ha invitato Hamas ad accettare il piano!  Ovviamente, visto che già lo aveva accettato in precedenza, Ismail Haniyeh si è detto disposto a concordarne i dettagli! 

Quello che non è chiaro è che cosa abbia in mente Israele visto che in precedenza, tra i suoi obiettivi, parlava dell'eliminazione di Hamas da Gaza, con Netanyahu, Smotrich e Ben Gvir che dicevano di non accettare alcun accordo che escludesse tale obiettivo.

Adesso, i tre criminali hanno cambiato idea? 

L'ultima dichiarazione di Netanyahu di questa mattina fa intendere che non sia così...

Il primo ministro Benjamin Netanyahu afferma che non ci sarà un cessate il fuoco permanente a Gaza finché le capacità militari e di governo di Hamas non saranno annientate:

"Le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate: la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Israele continuerà a insistere che queste condizioni siano soddisfatte prima che venga messo in atto un cessate il fuoco permanente. L'idea che Israele accetterà un cessate il fuoco permanente prima che queste condizioni siano soddisfatte è fallimentare".

Pertanto, come il piano di Biden o di Israele o di chicchessia possa avere un qualche successo è al momento impossibile da comprendere.

Autore Ugo Longhi
Categoria Esteri
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