Così, in relazione al processo di Catania per la vicenda Gregoretti, la sora Meloni ha voluto esprimere la propria partecipazione umana e politica all'alleato di un tempo, diversamente alleato oggi, lo sciur Matteo "Brambilla" Salvini:

«Tutta la mia vicinanza politica e umana a Matteo Salvini, costretto anche oggi, a causa della vigliacca autorizzazione parlamentare di PD e M5S, a rispondere in tribunale del tentativo di contrastare l’immigrazione illegale di massa fatto in qualità di Ministro dell’Interno del primo Governo Conte. La difesa dei confini è un dovere, non un reato».

Lo sciur Salvini, da parte sua, ha riassunto così la giornata giudiziaria che venerdì lo ha visto impegnato a Catania nell'ennesima udienza preliminare nel procedimento con il quale il Giudice delle udienze preliminari dovrà decidere se rinviarlo o meno a processo:

«Gregoretti. Abbiamo fatto ciò che la Legge ci permetteva e che gli italiani ci chiedevano. Abbiamo salvato vite, ridotto gli sbarchi, contrastato gli scafisti e abbiamo svegliato quell’Europa che prima considerava l’Italia come un campo profughi.Il premier Draghi durante il suo primo intervento ha chiesto una politica europea dei rimpatri, penso che la sua linea sia in perfetta sintonia con la nostra esigenza di accogliere chi lo merita, ma di considerare le frontiere italiane come frontiere europee. Con orgoglio, a testa alta!»

Curiosamente, stavolta, Salvini non ha lanciato strali contro Lamorgese e Di Maio che hanno testimoniato nell'udienza di ieri, e lo stesso ha fatto la sua avvocata, la senatrice, ultimamente leghista, Giulia Bongiorno. E ti credo... come possono adesso sparare ad alzo zero contro degli alleati di governo, per giunta ministri?

Ma il duo Salvini Bongiorno, al contrario di quanto fatto con l'ex ministro 5 Stelle Danilo Toninelli, stavolta non ha neppure lontanamente fatto riferimento a quanto accaduto in aula. E forse si capisce perché dal riassunto che ne fa una delle parti civili, l'associazione Accoglierete:

"Si è svolta a Catania l’udienza per il processo Gregoretti che ha visto testimoniare la ministra Lamorgese ed il ministro Di Maio. Le associazioni di parte civile hanno apprezzato le dichiarazioni della ministra Lamorgese, per i toni e la chiarezza delle risposte. Fra gli argomenti emersi dalle due testimonianze, questi sono i più salienti:- le procedure di redistribuzione dei migranti fanno capo ad azioni intraprese a più livelli (diplomazia, accordi multilaterali con gli altri paesi europei, specificità dell’operazione di salvataggio), ma non possono costituire una precondizione per l’autorizzazione allo sbarco;- nel caso Gregoretti in particolare, essendo a bordo di una nave della Guardia Costiera, i migranti erano già sul suolo italiano e soggetti quindi all’applicazione della convenzione di Dublino.Il trattenimento a bordo degli stessi, compresi i minori che verranno fatti sbarcare solo dopo un’istanza del Tribunale, aveva una funzione principalmente propagandistica. La linea difensiva del senatore Salvini, che in qualità di Ministro degli Interni ha costantemente disertato gli incontri dove si discuteva delle emergenze migratorie con i suoi colleghi europei, insiste sulla motivazione politica condivisa da tutto il governo Conte 1 a giustificare la prassi di tenere in ostaggio i naufraghi per ottenere risposte ed impegni dall’Europa, mentre sembra ormai evidente a tutti, che la politica va fatta nelle sedi istituzionali preposte e non violando i diritti umani".

Del caso Gregoretti, se ne occupa il GUP Nunzio Sarpietro che ultimamente ha fatto parlare di sé sia in relazione alle dichiarazioni - inconsuete per un magistrato giudicante - rilasciate a fine gennaio dopo aver raccolto la deposizione dell'allora premier Giuseppe Conte, sia per essere stato sorpreso pochi giorni fa dalle Iene a pranzare in un ristorante della capitale con la figlia e il futuro genero, in un periodo in cui, a causa della zona arancione, il ristorante avrebbe dovuto essere chiuso. Ma i giudici non dovrebbero essere i primi a dare l'esempio quando si tratta di rispettare la legge?