Il 13 marzo 2023 saranno passati dieci anni dall’elezione di Papa Francesco. Larvate iniziative di rinnovamento hanno paralizzato la giusta riforma della Chiesa su molti temi attuali come ad esempio la riammissione al ministero dei preti sposati.

Tema fondamentale e vitale per la vita della Chiesa. I preti sposati sono una grande risorsa. Estremamente deluso il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati.

Di seguito il testo dell’articolo di Nico Spuntoni pubblicato sul sito ilgiornale.it:

Un decennio durante il quale la Chiesa è cambiata molto meno di quanto potrebbe sembrare. Perché, come ebbe modo di dire Bergoglio in un’intervista, “la Chiesa è il Vangelo, non è un cammino di idee”. Il pontefice regnante ha ridisegnato buona parte dell’episcopato di tutto il mondo e nominato un collegio cardinalizio “a sua misura”, così come ha operato un abbondante ricambio dei ruoli dirigenziali. Al tempo stesso, però, durante il suo pontificato non si sono registrati stravolgimenti sul fronte della dottrina e della Tradizione.Il celibato? Non si tocca.Le cosiddette aperture di Francesco sono state, per lo più, aperture a discussioni su temi che – specialmente coi suoi due predecessori – si ritenevano non negoziabili e che affioravano solamente da frange minoritarie nella Chiesa. Discussioni su cui, però, spesso e volentieri è stato lo stesso Francesco a mettere la fine, mantenendosi nel solco della Tradizione e dunque del Concilio Vaticano II. Lo si è visto sulla questione del celibato ecclesiastico: il Sinodo sull’Amazzonia dell’autunno 2019 sembrava dovesse segnare la fine dell’obbligo e lo sdoganamento dei cosiddetti viri probati come soluzione contro il calo delle vocazioni. Il documento finale dell’assise, utilizzando il caso particolare dell’Amazzonia, recepiva le istanze di chi voleva ordinare anche uomini sposati e chiedeva anche un “approccio universale all’argomento”.A rovinare la festa ai sostenitori del celibato volontario, però, ci ha pensato proprio il Papa con l’esortazione post-sinodale, Querida Amazonia, nella quale ha chiesto di fronteggiare la carenza di preti con la preghiera per le vocazioni sacerdotali, non menzionando in alcun modo la richiesta avanzata dalla maggioranza dei padri sinodali. Una decisione spiegata in anticipo durante un incontro con i vescovi statunitensi ai quali chiarì che sui preti sposati non sarebbe andato avanti perché non sentiva che lo Spirito Santo fosse a lavoro su questo. Un “no”, quello all’abolizione del celibato obbligatorio, coerente con una frase di Paolo VI che Francesco ama spesso citare: “Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato”.

Fonte: Delusione dei preti sposati...