Il criminologo Vincenzo Musacchio alla Scuola allievi Carabinieri di Campobasso: «L’arma per battere la mafia è la cultura e il senso del dovere»
Sono parole emozionanti e al tempo stesso efficaci quelle che sono risuonate nell’Aula Magna della Scuola Allievi Carabinieri “E. Frate” di Campobasso per ricordare ai giovani allievi le tantissime vittime di mafia. A pronunciarle il criminologo Vincenzo Musacchio, invitato martedì 21 febbraio dal Comandante della Scuola Colonnello Bruno Capece.
«Negli ultimi trent’anni, la mafia ha avuto continue metamorfosi, per cui è sempre più difficile riuscire ad affrontarla e sconfiggerla. Per vincere abbiamo bisogno di magistratura e forze di polizia, ma anche della scuola, della Chiesa, della famiglia. La cultura e il senso del dovere saranno determinanti.
Musacchio si è soffermato anche sulla Costituzione affermando che sono ancora pochi i giovani che la conoscono nella sua essenza e nel suo contenuto. Ha poi sottolineato come le mafie vivano mutazioni continue che le rendono sempre più invisibili e letali.
«Hanno sostituito il piombo con il denaro, sono presenti nell’economia globale e nelle dinamiche finanziarie internazionali».«Le nuove organizzazioni criminali mafiose si muovono secondo i principi di trasparenza e silenziosità sembrando più deboli, mentre il realtà sono più forti». Le nuove mafie sono più pervasive e pericolose delle precedenti.
Dove latita lo Stato ci sono loro che sopperiscono alle sue funzioni. Diventano punto di riferimento per la società civile e acquisiscono consenso.
La lezione del professor Vincenzo Musacchio ha messo in evidenza che la volontà di fare affari delle mafie trova terreno fertile nell’indebolimento delle difese sociali e culturali. A questo si aggiunge che oggi si mimetizzano e cambiano pelle più che nel passato. Occorre dunque che ognuno di noi si impegni facendo fino in fondo il proprio dovere.