"Anche il Senato ha dato il via libera al superamento dei vitalizi. E lo ha fatto adottando proprio la delibera sul ricalcolo già approvata nei mesi scorsi dall'Ufficio di Presidenza della Camera.
È un risultato raggiunto grazie a un lavoro significativo nei due rami del Parlamento che adesso sono finalmente allineati.
Sono convinto dell'importanza di questo provvedimento che comporta risparmi di risorse pubbliche, e soprattutto mette fine a una disparità che per anni c'è stata tra cittadini e parlamentari.
Nel percorso di taglio agli sprechi questo è un passo importante, ma non è certo l'ultimo."
Queste le parole riportate dal presidente della Camera Fico sul suo profilo Facebook a commento dell'abolizione dei vitalizi, anche da parte del Senato.
Perché è interessante farle notare? Per il tono con cui viene espressa la soddisfazione per quello che era un obbiettivo politico dei 5 Stelle.
È sinceramente impressionante la diversità di quelle parole dal linguaggio fumettistico dei due vicepremier che, ogni volta, si esprimono come se avessero appena finito di prendere a pugni l'avversario di turno.
È vero. Fico è il presidente della Camera e ricopre un incarico super partes. Però, le parole sopra riportate si riferiscono comunque ad un obbiettivo politico di parte ed esprimono in maniera corretta un pensiero politico di parte, senza nascondere o tacere alcunché... senza bisogno di indicare la sconfitta di un nemico.
È offensivo o assurdo pretendere altrettanto da personaggi come Di Maio e Salvini che ricoprono anch'essi degli incarichi istituzionali in rappresentanza degli interessi degli italiani, tutti... anche quelli che non li hanno votati?
Non è assurdo. Probabilmente i due leader del cambiamento non sono in grado di capire che ricoprire un incarico istituzionale richiede anche che si rispetti la forma, senza bisogno di rinunciare ai contenuti che si vogliono promuovere.
Ma Fico non è diverso dai leader del cambiamento solo in relazione alla "forma", ma anche, in parte, ai contenuti portati avanti dal Governo. Sulla gestione dei migranti, lo scontro con Salvini è davanti agli occhi di tutti.
Stavolta però, Fico si è espresso anche sul condono fiscale, conversando alla Camera con i giornalisti in relazione alle norme che sarebbero state inserite nel decreto fiscale all'insaputa dei 5 Stelle: "Al di là di cosa sia successo e che il Consiglio dei ministri verificherà nella sua interlocuzione, io sono fermamente contrario a che ci sia questo articolo".
Roberto Fico ha affermato di essere contrario allo scudo fiscale, chiudendo poi il discorso quando gli è stato chiesto di esprimere un parere sull'eventualità che lo scudo fiscale venga definito pace fiscale: "È un discorso lungo che non faccio adesso."
Roberto Fico più passa il tempo e più dimostra che esiste un altro modo di intendere il cambiamento, sia nella forma, che nei contenuti.