Performance odierna del ministro della Giustizia Nordio che oggi alla Camera ha dato il peggio di sé in due interrogazioni a risposta immediata, la prima riguardo a misure urgenti in merito alla grave situazione delle carceri, la seconda relativa a iniziative volte a valutare la sussistenza dei presupposti per l'esercizio di iniziative ispettive in relazione alla vicenda giudiziaria del presidente della regione Liguria.

In relazione alle carceri il dem Federico Giannassi ha chiesto a Nordio quali misure intendesse approvare il Governo in relazione a suicidi, sovraffollamento, carenza di educatori, psicologi, psichiatri e infermieri, latitanza dei progetti di recupero, formazione e lavoro, fatiscenza delle strutture...

Quali misure necessarie intende approvare il Governo? Non ci dica, signor Ministro, che avete approvato un decreto-legge, che, per l'appunto, è in vigore da 15 giorni e non c'è nessun cambio di rotta, perché non contiene quelle misure radicali e urgenti che servono a cambiare rotta.

Questa è stata la risposta di Nordio:

"Credo che lei, collega, abbia giustamente prospettato due problemi, che sono distinti però: il problema dei suicidi e il problema del sovraffollamento carcerario. Non esiste un rapporto causale diretto tra i due, nel senso che, se è vero che il sovraffollamento carcerario aumenta il rischio di suicidi, è anche vero che noi abbiamo esperienza di momenti di sovraffollamento, negli anni passati, dove i suicidi erano ridotti, e momenti di suicidi aumentati, quando il sovraffollamento era inferiore. Questo non significa affatto che noi sottovalutiamo entrambi i problemi. Significa soltanto che vanno distinti.Per quanto riguarda i suicidi, l'ho già detto tante volte, è un fardello di dolore che noi abbiamo, ma, attenzione, sono eventi imprevisti e imprevedibili, che sono radicati nel mistero della mente umana. L'altro giorno, nella mia Venezia, si è suicidato, per l'ennesima volta, un detenuto, potete accertarvene presso gli avvocati e presso gli istituti giudiziari, nessuno aveva avuto il minimo indizio o il minimo sentore di questo gesto insano. Lo hanno detto gli avvocati, lo hanno detto i magistrati, lo hanno detto le strutture penitenziarie. Tra l'altro, si trattava - posso dirlo - di un detenuto per reati non gravissimi, che tra l'altro era in attesa di un'udienza.Quindi, il suicidio in carcere è un evento imprevisto e imprevedibile, anche se - lo dico - il sovraffollamento carcerario aumenta il rischio del suicidio. Noi abbiamo, in questo caso, potenziato l'opera di assistenza psicologica, che, secondo noi, è l'unica che possa essere, in questo momento, di effetto abbastanza immediato per ridurre, attenuare e individuare i fattori di rischio di questo fenomeno, e prosegue l'opera di reclutamento di adeguato personale specializzato proprio in questo settore. La medicina penitenziaria presso il Servizio sanitario nazionale richiede ora la collaborazione con gli organi sanitari regionali e territoriali, sui quali ci stiamo impegnando.Però arrivo a dirvi una novità, che credo sia molto importante proprio per il secondo problema, ossia quello del sovraffollamento. Io le do ragione: c'è la possibilità di costruire nuove carceri, nuovi istituti penitenziari. Voi sapete che la burocrazia, in questi casi, nel passato e nel presente, è forse la maggiore nemica della rapidità. Ebbene, noi, nella fase di conversione del decreto-legge Carcere sicuro, pubblicato il 4 luglio scorso e in corso di esame al Senato, abbiamo proposto di introdurre la figura di un commissario straordinario, che avrà il compito di attuare, in tempi brevissimi, il Piano nazionale di interventi per l'aumento del numero dei posti detentivi e per la realizzazione di nuovi alloggi destinati al personale di Polizia penitenziaria. Questo programma edilizio sarà imponente e sarà realizzato speditamente.È inutile che spieghi a voi, che sicuramente lo conoscete anche meglio di me, cosa significhi l'introduzione di un commissario straordinario che accelera enormemente le procedure e rende più spedita la realizzazione di questo Piano, che sicuramente ridurrà o tenderà a ridurre il sovraffollamento. Insisto, è un Piano che, ovviamente, sarà a medio termine, se non a lungo termine.Il sovraffollamento carcerario oggi si deve affrontare in tre settori. In primo luogo, la limitazione della carcerazione preventiva: abbiamo un 30 per cento di detenuti che sono in attesa di giudizio e, statisticamente, la metà di questi alla fine viene assolta e quindi la loro carcerazione si rivela ingiustificata. In secondo luogo, la metà dei detenuti sono stranieri e, quindi, occorre lavorare per consentire la detenzione di queste persone presso i loro luoghi di origine. In terzo luogo, come ho detto prima, i detenuti non sono tutti uguali, i reati non sono tutti uguali, occorre intervenire con una detenzione alternativa, che, senza affievolire il concetto di certezza della pena, senza liberazioni lineari e ingiustificate che costituirebbero un indebolimento da parte della sovranità e dell'autorevolezza dello Stato, venga però incontro alle esigenze particolari di detenuti che si trovano in uno stato di particolare disagio.

La replica di Debora Serracchiani è tutta un programma: 

"Noi siamo stanchi del fatto che, ogni volta che il Ministro Nordio viene in Aula, ci racconti che bisogna distinguere i problemi. I problemi non vanno distinti, i problemi vanno risolti. E ad oggi non è stato fatto nulla. Anche perché quello che dice, Ministro, è in grandissima contraddizione con quello che fa. Dice una cosa e ne fa un'altra, perché lei dice che ci sono detenuti che sono in custodia cautelare preventiva, che non dovrebbero entrare in carcere. Ma se state mandando in carcere, adesso, le detenute madri, addirittura le donne incinta, addirittura i bambini che hanno meno di un anno! Mettetevi d'accordo con voi stessi! Come fate a dire che alcuni detenuti vanno tirati fuori e poi aumentate i reati e l'inasprimento delle pene? Sono aumentati i minori in carcere. Negli ultimi 10 anni, il numero di detenuti minori in carcere, oggi, non l'abbiamo mai visto prima!Se lei, Ministro, dice di essere un liberale, allora faccia pace con sé stesso, cioè applichi quello che ha scritto per anni, perché ad oggi sta facendo l'esatto contrario. A noi non interessa che vengano fatti più istituti penitenziari. A noi interessa che lei oggi metta piede in quegli istituti penitenziari: qualche cena in meno, qualche convegno in meno, qualche festa di Fratelli d'Italia in meno, e vada in carcere e vedere quali sono le condizioni oggi dei detenuti.Vedrà che ci sono situazioni in cui il carcere è assolutamente fuori da ogni adeguata condizione di vita e di lavoro, e si renderà anche conto che non è solo un problema di contenitore e di spazi, ma è un problema di quello che si vuole fare. State eliminando la giustizia riparativa, state eliminando la possibilità delle pene sostitutive, non state applicando la riforma Cartabia, non fate nulla per le misure alternative, aumentate le detenute in carcere. In più, lei, Ministro, ha fatto pochi giorni fa, il 4 luglio - lo ha citato adesso - un decreto-legge sul carcere che è eccentrico, che ci amareggia e che ci delude.Sa perché? Perché non prevede nulla per eliminare quel sovraffollamento, non prevede nulla per risolvere i problemi che lei ha elencato. Anzi, laddove prevede qualcosa, addirittura lo peggiora. Non avete avuto neppure il coraggio di mettere mano alla liberazione anticipata, non avete fatto neppure questo, avete solo semplificato la procedura, che si rivelerà, anche quella, mera burocrazia. Ministro, ormai lei ricopre quell'incarico da diverso tempo e sul carcere non ha portato a casa nessun risultato. ..."

Probabilmente già in crisi di astinenza da spritz, senza neanche un'ombreta de vin all'orizzonte, il ministro ha dovuto rispondere anche ai suoi colleghi della maggioranza, quelli del partito del nulla di Maurizio Lupi, che gli chiedevano conto dei domiciliari ad un loro iscritto, Giovanni Toti, come se la magistratura fosse alle dipendenze di Via Arenula e potesse decidere sul parere negativo del Tribunale del Riesame in relazione alla sua liberazione.

Questa è stata la risposta di Nordio:

"Come ha detto lei, l'indipendenza e l'autonomia della magistratura sono sovrane. Faccio anche presente che, se in carcere entrano molte persone, non è per volontà del Governo, ma è per decisione della magistratura. Se l'ordinanza di custodia cautelare è facoltativa, le persone finiscono in carcere non perché la legge la rende facoltativa, ma perché la magistratura la rende, in questo caso, opportuna e doverosa. Questo anche come risposta alla domanda precedente.Detto ciò, lei capisce e voi capite che non posso minimamente e non devo commentare l'ordinanza del tribunale della libertà di Genova, in questo caso. Noi enfatizziamo la presunzione di innocenza, siamo convinti che il garantismo consista - lo abbiamo già detto varie volte - nell'enfatizzazione della presunzione di innocenza prima della condanna e nell'esecuzione della certezza della pena, una volta che la condanna è intervenuta. Siamo anche convinti che nessuna inchiesta può e deve condizionare la legittimità di una carica politica o amministrativa che è stata determinata dalla volontà popolare.Vi è un'assoluta indipendenza tra i due processi. Per quanto riguarda l'iniziativa del Consiglio superiore della magistratura, questo ha imposto al Ministero il dovere di acquisire l'ordinanza del tribunale, e quindi la conosciamo e l'abbiamo. Non la posso né criticare, né commentare. Posso dire che l'ho letta con grande attenzione e che, a suo tempo e anche di recente, ho letto e riletto con grande attenzione la Fenomenologia dello spirito di Hegel e sono riuscito a capirla. Ho letto questa ordinanza e non ho capito nulla".

Pur non avendone titolo, Debora Serracchiani ha chiosato l'intervente del ministro della Giustizia con questa frase lapidaria:

"Per fortuna che non doveva commentare!"

Non solo. Nordio ha risposto ad una interrogazione che non aveva alcun senso e che non avrebbe neppure dovuto essere formulata... ma il diritto all'impunità per la destra è evidentemente sovrano.