Nella serata odierna, la Sala Stampa della Santa Sede ha diffuso un nuovo bollettino medico sul Pontefice, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio, confermando un quadro clinico delicato caratterizzato da due nuovi episodi di insufficienza respiratoria acuta.

Secondo il comunicato, le crisi odierne sono state causate da un significativo accumulo di muco endobronchiale, con conseguente broncospasmo (restringimento delle vie aeree). Per gestire l'emergenza, i medici hanno eseguito due broncoscopie – procedure che consentono di visualizzare e pulire i bronchi – rimuovendo abbondanti secrezioni. Nel pomeriggio, è stata ripristinata la ventilazione meccanica non invasiva, già in uso nelle scorse settimane, per sostenere la funzione respiratoria.

Nonostante le complicazioni, il Papa è descritto come "vigile, orientato e collaborante", segno che le capacità cognitive e la lucidità rimangono intatte. Tuttavia, la prognosi continua a essere definita “riservata”, indicando una situazione ancora instabile e soggetta a improvvisi peggioramenti.

Un dato positivo emerge dalle analisi ematiche: l'assenza di leucocitosi (aumento dei globuli bianchi) esclude la presenza di una nuova infezione batterica o virale. L'accumulo di muco, spiegano i medici, è una conseguenza diretta della polmonite diagnosticata in precedenza, poiché i bronchi reagiscono producendo secrezioni per espellere i batteri residui. Proprio questa reazione fisiologica avrebbe scatenato i broncospasmi odierni, tentativi “estremi” delle vie aeree di liberarsi del muco in eccesso.

Il bollettino sottolinea che le condizioni del Santo Padre restano "complesse", con rischi di ulteriori episodi critici, come quelli verificatisi oggi. La polmonite, unita alla fragilità respiratoria tipica dell'età avanzata (il Papa ha 87 anni), richiede un monitoraggio costante. La scelta di mantenere la ventilazione non invasiva riflette la volontà di bilanciare sostegno medico e minimo disagio per il paziente.

Il ricovero al Gemelli, durato ormai 18 giorni, conferma la gravità del percorso di guarigione, sebbene il Pontefice abbia mostrato miglioramenti temporanei nei giorni passati. La Santa Sede continua a aggiornare fedeli e media con trasparenza, evitando tuttavia toni trionfalistici o allarmismi, nel rispetto della riservatezza clinica.


Fonte: Bollettino medico della Sala Stampa vaticana, 3 marzo.