Fase 2: la responsabilità dei milanesi
Qual è la provincia italiana con il maggior numero di contagi da Covid-19? Milano, con 20.893 persone risultate finora positive.
Qual è la città in cui, più di altre, le persone a partire dalla cosiddetta "fase 2" hanno iniziato a girare per le vie, anche senza mascherina, come se finora nulla fosse accaduto? Milano.
Ieri, sui navigli, una folla di persone ha ripreso a camminare per le vie della movida del capoluogo lombardo rievocando lo "struscio" di una città di provincia.
Sui navigli si è accalcata una folla di persone che camminava su è e giù... anche senza mascherina e tra chi la indossava c'era anche chi l'aveva pure abbassata.
I pedanti hanno subito evidenziato che le foto che testimoniavano la scena pre-Covid "schiacciavano" la distanza tra i passanti, ma nulla hanno potuto sul numero di persone che circolavano e nulla hanno detto su quelle che, sedute sui parapetti, stavano una a fianco all'altra a veder passare la gente.
In queste ore, però, coloro che con la bava alla bocca inveivano contro il Governo perché già dal 4 maggio non avesse decretato il ritorno alla più completa normalità si sono dimenticati di commentare le immagini di quanto accaduto ieri a Milano.
Il premier Conte lo aveva fatto capire che la parziale riapertura decisa il 4 maggio doveva essere interpretata come un modo per verificare la diffusione del contagio e consentire alle persone di riprendere gradualmente la precedente normalità.
Detto fatto. Nella civilissima e responsabilissima Milano, la gente ha pensato bene che adesso fosse arrivato il momento di mettersi in pari con la clausura subita finora, in barba al contagio e al distanziamento sociale.
I Fontana e i Salvini si sono espressi al riguardo? Silenzio. Stavolta non avevano nulla da dire. Strano, visto che sono soliti inveire, nel giro di millisecondi, anche contro un battito d'ali nel caso ciò sia ritenuto contrario al loro "vangelo".
E chissà poi che avrebbero detto se quanto accaduto a Milano, sui Navigli, fosse invece accaduto a Napoli... a Mergellina, a Chiaia o sul lungomare!
Ma il sindaco di Milano, però, si è "incazzato"... parole sue. Così, in un video su Facebook ha dichiarato che "le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose.
Io non sono un politico da metafore, ma sono un politico da atti. O le cose cambiano oggi, non domani - non è un penultimatum, ma un ultimatum - o domani io prenderò provvedimenti e chiuderò Navigli e asporto.
Poi lo spiegate voi ai baristi, perché il sindaco non gli permette di vendere".