Marco Rubio si è recato in Israele in concomitanza con l'arrivo, annunciato dal ministro della Difesa dello Stato ebraico Yisrael Katz, di una imponente spedizione di armi dagli Stati Uniti che include le 1.800 bombe MK-84, da una tonnellata, che l'amministrazione Biden a suo tempo aveva bloccato. Le bombe sono state scaricate nel porto di Ashdod la notte scorsa e sono state trasportate da decine di camion alle basi aeree israeliane per essere distribuite e utilizzate secondo le necessità.
Nell'incontro, il segretario di Stato dell'amministrazione Trump ha benedetto la politica di Israele, invitando il premier Netanyahu a continuare a bullizzare il Medio Oriente e a completare la politica di apartheid e genocidio a Gaza e nei Territori Occupati. Un occhio di riguardo è stato riservato all'Iran, nei confronti del quale si sta preparando mediaticamente l'opinione pubblica nel farle credere che un attacco militare contro le basi nucleari iraniane sia oramai scontato, oltre che dovuto.
Di che stupirsi... stiamo parlando di un vertice che possiamo paragonare ad una sorta di vertice della criminalità organizzata, visti i personaggi coinvolti.
Successivamente, però, Israele è stata messa in riga dall'inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, che in una intervista alla Fox ha confermato l'inizio dei colloqui per la seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza, della cui attuazione si è anche detto certo.
Witkoff ha affermato di aver avuto contatti al riguardo con Netanyahu, con il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e con il capo dell'intelligence egiziana Hassan Rashad, sottolineando che i contatti sono stati molto costruttivi.
Obbedendo immediatamente agli ordini del nuovo sceriffo che si è insediato a Washington, il soldatino Netanyahu, tramite il suo ufficio, ha immediatamente fatto sapere di aver incaricato una squadra di negoziatori di recarsi domani al Cairo per i colloqui.
Adesso un piccolo riassunto delle attività criminali che il morale esercito dello Stato ebraico continua a compiere.
In violazione del cessate il fuoco, nella Striscia di Gaza le IDF continuano non solo a sparare, ma anche a bombardare. Le ultime vittime, oltre a una decina di feriti, sono tre poliziotti uccisi a Rafah dopo essere stati dispiegati nell'area per garantire l'ingresso dei camion degli aiuti umanitari.
Inoltre, per quanto riguarda gli aiuti, Israele continua a impedire l'ingresso di bulldozer per la rimozione delle macerie, di camion con i beni di prima necessità (finora ne sono arrivati il 30% in meno rispetto a quelli pattuiti), di roulotte e di tende (delle 200mila pattuite ne sono state consegnate solo il 10%). Al contrario, non viene consentito di uscire ai pazienti che avrebbero bisogno di cure che possono essere fornite solo fuori dalla Striscia: solo il 15% di chi ne ha bisogno ha potuto lasciare Gaza.
Nel più completo disinteresse della comunità internazionale, lo Stato canaglia di Israele continua la "gazificazione" della Cisgiordania dove dallo scorso gennaio sono state sfollate con la forza decine di migliaia di persone e dove i bulldozer dell'esercito ebraico distruggono strade, infrastrutture e case.
Oggi, un altro dei delinquenti di cui si circonda Netanyahu, il ministro delle Finanze, l'autodefinitosi nazifascista Bezalel Smotrich, ha affermato che l'obiettivo per il 2025 è quello di demolire più edifici di quanti ne costruiscano i palestinesi in Cisgiordania, aggiungendo che il governo sta lavorando intensamente per attuare politiche volte a ridurre le costruzioni palestinesi abusive (perché le forze di occupazione israeliane non rilasciano permessi di costruzione) nelle aree sotto il pieno controllo israeliano.
Naturalmente, Israele non vuole smentirsi in quanto Stato canaglia e così continua anche a violare i patti in Libano, dove questa sera gli aerei da guerra dell'aeronautica hanno condotto dei raid in luoghi dove, ovviamente, erano state rilevate attività di Hezbollah, denunciate come violazione degli accordi in essere.
Quasi inutile ricordare che dal sud del Libano Israele non ha la minima intenzione di ritirarsi, così come dai nuovi territori in Siria su cui ha esteso il controllo al momento della caduta di Assad.
Come ciliegina sulla torta, da segnalare la legge proposta alla Knesset che vuole punire con almeno 5 anni di galera chiunque fornisca alla Corte Penale Internazionale prove di crimini di guerra e crimini contro l'umanità di cui si siano resi responsabili cittadini israeliani.
E nonostante tutto questo c'è ancora chi pretende di definire lo Stato canaglia di Israele una democrazia... una perla di democrazia!
Crediti immagine: @IsraeliPM