Il teatro, dal greco θέατρον (théatron, che significa "spettacolo"), è stato uno dei primi settori ad essere chiuso per l’emergenza COVID-19.
In questo tragico periodo, nella sola città di ROMA, le previsioni per il settore teatrale sono nere con circa 1.150.000 spettatori e 24.000.000 di euro perduti per i soli mesi di marzo, aprile e maggio 2020 con un fall out disastroso sul settore e su tutti i suoi addetti, diretti e indotti, che pure svolgono un compito fondamentale per la vita sociale e il progresso di tutto il Paese.
L’ Unione Teatri di Roma (UTR) si è rivolta all'amministrazione Capitolina sostenendo che è fondamentale:
- Superare l’emergenza;
- Che lo spettacolo dal vivo torni a svolgere la funzione di presidio socio– culturale, unico nella forza e nel valore che i teatri hanno per le comunità dove operano, e anche tornare a svolgere la funzione di luoghi di svago ed intrattenimento;
- Salvaguardare i numerosissimi posti di lavoro.
L’UTR ha chiesto l’indicazione delle misure da mettere in atto e un immediato confronto costruttivo, individuando le seguenti come misure necessarie da approntare da parte del Comune di Roma:
- Istituzione di un Fondo speciale per lo Spettacolo a tutela di tutto il comparto e i suoi lavoratori
- 100% di contributo ai vincitori di bandi culturali fino alla primavera 2021 (votato all'unanimità in consiglio comunale)
- Sospensione delle IMU-TARI-TASI-TOSAP-ICP e CIMP
- Costituzione di un fondo per rimborsare quota affitti dei teatri privati
- Costituzione di un fondo per rimborsare quota affitti da contratti con privati di spazi adibiti ad attività culturali (scuole di danza, musica e altri) chiusi
- Convenzione con banche per credito agevolato e con garanzia pubblica ai vincitori di bandi culturali
- Abbattimento della burocrazia per l’accesso al credito e l’accesso/rendicontazione dei bandi.
Il Teatro non è solo spettacolo, è una delle forme più alte della cultura presente e passata di un popolo e della sua lingua.
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