AFERPI e SMS group hanno firmato un accordo per la fornitura dei macchinari e gli impianti necessari alla ripresa della produzione nell'acciaieria ex Lucchini di Piombino.

Questo il testo del comunicato ufficiale: «Facendo seguito agli impegni assunti con l’acquisizione degli assets ex Lucchini di Piombino, in seguito all’impegno profuso dai tecnici e dai manager dell’azienda negli ultimi otto mesi per studiare ed approfondire tutti i temi afferenti il piano industriale per il rilancio del polo siderurgico, Aferpi rende noto che, nella tarda serata di oggi è stato siglato un importante accordo con SMS Group avente oggetto la fornitura della nuova acciaieria elettrica e del nuovo impianto di laminazione rotaie per lo stabilimento di Piombino.

Gli impianti vedranno le tecnologie più attuali ed all’avanguardia in termini di qualità e produttività, l’acciaieria elettrica avrà una capacità installata di oltre 1 milione di tonnellate dotata di tecnologia per la produzione di acciai speciali, caratterizzata dagli ultimi ritrovati in fatto di riduzione del consumo energetico oltre ad un nuovo impianto di laminazione di ultima generazione della capacità di 750.000 tonnellate in grado di produrre rotaie da 120 metri con fungo indurito, garantendo così anche la possibilità di produrre anche travi, palancole e profili in acciai speciali».

AFERPI fa parte della multinazionale algerina Cevital Group ed opera, a livello mondiale, in mercati e settori che vanno dal cibo alla logistica.
Sms group è uno dei principali fornitori di impianti, macchine e servizi relativi al settore metallurgico.

La soddisfazione dei sindacati per l'accordo, nelle parole di Mirko Lami, Cgil Toscana: «Finalmente una buona notizia per il paese e per Piombino perché si tornerà a produrre acciaio. Un obiettivo che era nei nostri intenti in uno scenario in cui in Toscana si continua a perdere posti di lavoro, mentre qui ci sono segnali positivi, considerando lo sforzo che sta facendo Aferpi, non solo sull'acciaio, ma anche su prodotti innovativi per inserirsi in un mercato specializzato. Ora ci vorrà tempo, anche per la formazione dei lavoratori sulle nuove mansioni dei nuovi impianti, ma a partire da questo contratto ci sono le basi per rimettere in piedi un sistema che porterà pane».