Venerdì il premier Conte e il ministro delle Infrastrutture Toninelli, insieme alle autorità locali, erano sotto il ponte Morandi per l'inizio dei lavori relativi al taglio, al distacco e alla discesa a terra della prima trave tampone... in pratica, per l'inizio della demolizione dei resti del viadotto sul Polcevera.

Nel video seguente è descritta l'operazione di "smontaggio"...


Naturalmente, l'occasione non poteva non essere sfruttata anche in senso politico. Così ecco il pistolotto propagandistico del ministro Toninelli:

«Su quei pistoni idraulici non viene giù solo un pezzo del vecchio ponte. Stiamo abbattendo un sistema di gestione dei beni pubblici che ha messo gli interessi di pochi davanti alla sicurezza e al benessere di tutti. Stiamo ribaltando le priorità e i rapporti di forza.

Il crollo del Ponte Morandi non fu una fatalità o un capriccio della natura, ma il nuovo viadotto sul Polcevera sarà metafora del rilancio di tutta la nazione che ora si rispecchia nella voglia di riscatto di Genova.

Oggi sono venuto qui per testimoniare il massimo impegno mio e del Governo nel sostegno a questo riscatto: una rinascita che proietterà nel futuro una splendida città, il cui nome evoca da sempre il mare, grandi sfide e orizzonti lontani.

Un futuro che sarà più sereno anche per Ennio Guerci e Giuseppina Moretti, due dei cittadini che hanno perso la casa nel crollo del Morandi e che oggi ho voluto rivedere, con grande gioia. Abbiamo dato a tutti loro una nuova abitazione in tempi davvero brevi, perché quello che accadde il 14 agosto non si dimentica, ma la normalità è un diritto che andava garantito senza perdere tempo.

È sempre una grande emozione tornare qui. Grazie Genova!»


Per il premier Conte, invece, «oggi inizia l’operazione di demolizione del ponte, è un giorno importante perché scandiamo il primo passo di un percorso che speriamo sia il più breve possibile. Ci eravamo impegnati perché questa ricostruzione avvenisse entro il 2019, possiamo confidare che il ponte sarà in piedi entro la fine dell’anno ma bisognerà attendere i primi mesi 2020 per l’inaugurazione.

L’importante è che si prosegua in modo spedito, che la nostra forza come sistema Italia venga fuori in tutta la sua ampiezza e il mondo ci possa ammirare in questa attività di ricostruzione. Siamo tutti determinati a raggiungere questo obiettivo e lavoreremo tutti verso lo stesso obiettivo. Questo significa fare sistema, sistema Italia.»


A margine della "festa", da ricordare anche che Toninelli, en passant, è tornato sulla questione Tav, che molto probabilmente diventerà il centro del dibattito politico della prossima settimana una volta terminati i commenti sull'esito delle elezioni regionali in Abruzzo, definendola un'opera inutile in base al rapporto costi/benefici il cui contenuto è ormai diventato il segreto di Pulcinella.