In Molise, la provincia di Isernia e il comune di Montenero di Bisaccia si stanno organizzando per ottenere la riannessione alla Regione Abruzzo per contrastare la carenza di servizi sanitari pubblici adeguati e di infrastrutture, la disoccupazione e lo spopolamento.
Isernia sei giorni fa ha dato avvio alla raccolta delle firme necessaria per la petizione con cui chiedere l'indizione di un referendum ai sensi dell’articolo 132 della Costituzione.
A Montenero di Bisaccia, ieri è stata annunciata la nascita del comitato cittadino per organizzare le azioni da intraprendere per riannettere il territorio alla vicina Regione Abruzzo.
A smuovere le acque sono le problematiche che vive il territorio e che sono costretti a subire i cittadini molisani, recentemente raccontate dalla nota giornalista Milena Gabanelli sul Corriere della Sera e dal TG LA7, confrontandola con le migliori condizioni di vita presenti nel confinante Abruzzo. (LINK)
Sempre sulla Rai due giorni fa è intervenuto uno dei molisani più noti agli italiani, l'ex pubblico ministero e due volte ministro Antonio Di Pietro, che - senza mezzi termini - ha sottolineato che "Molise e Abruzzo sono una sola realtà da sempre". (LINK)
Di Pietro - riferendosi alle criticità di cui soffre il Molise - ha sottolineato come la riannessione con l’Abruzzo (e più in generale un'organica riforma delle Regioni in ottica macro-regionalistica) rappresenti una strada da intraprendere, anche in considerazione delle marcate connessioni culturali e tradizioni presenti tra il Molise e l’Abruzzo e in particolare tra Montenero di Bisaccia e i comuni abruzzesi con esso confinanti.
Intanto, alla situazione catastrofica del Molise vanno ad aggiungersi anche i timori derivanti dall'autonomia differenziata , visto che l'intera regione vantava nel 2021 meno di 300mila abitanti ed un PIL di appena 6,5 miliardi.
Per un confronto, il solo comune di Taranto - che certamente non naviga nell'oro - nello stesso anno vantava quasi il doppio di PIL e con addirittura 100mila abitanti in meno.
A livello di assistenza sociosanitaria, ormai il Molise offre solo un Ospedale vero e proprio, un così detto hub come recitano le norme sanitarie, l'Ospedale Cardarelli di Campobasso.
Poi, ci sono due strutture 'spoke' ad Isernia e Termoli, dove si può accedere alle unità operative di pronto soccorso ed anestesia e rianimazione, con dotazione di posti letto di terapia intensiva in caso di urgenza. Stop.
Ad Agnone, c'è il Presidio ospedaliero in zona disagiata che è dotato di pronto soccorso con servizi di supporto, medicina interna e chirurgia generale ridotta. Stop.
Venafro e Larino hanno i Presidi territoriali di assistenza (PTA) tramite i quali l'assistito accede ai percorsi assistenziali integrati della filiera di cura e assistenza, cioè o vengono canalizzati ai servizi ambulatoriali delle ASL oppure messi in lista presso l'Ospedale che fa da hub a Campobasso. Stop.
Per fare un confronto, il Comune di Bari (che ha circa 300mila abitanti come li ha la Regione Molise) è dotato di due ospedali hub (il San Paolo e il Policlinico universitario) che sono ambedue raggiungibili in pochi minuti dai residenti.
Viceversa in Molise per andare a Campobasso da Isernia si impiega circa un'ora, mentre da Montenero di Bisaccia serve più di un'ora.
Viceversa, gli ospedali abruzzesi limitrofi (Castel Val di Sangro per Isernia e Vasto per Montenero di Bisaccia) sono raggiungibili in una mezz'oretta.
La provincia di Isernia (80mila abitanti) vanta i primi insediamenti paleolitici documentati d'Europa e nell'antichità fu una fiorente città sannita, capitale della Lega Italica.
Oltre al Museo archeologico del Sannio ed al Museo Nazionale, il territorio è particolarmente suggestivo per via dell'anfiteatro romano e del borgo fortificato di origine longobarda.
Nella provincia hanno sede industrie metalmeccaniche, tra cui la casa automobilistica DR, mentre il comune di Venafro vanta una industria alimentare di nicchia tra cui una produzione di olio autoctona, l'Aurino.
Il comune di Montenero di Bisaccia (6mila abitanti) affonda le sue radici nel Neolitico ed oggi ha una propria produzione viticola e olearia, oltre ad un certo sviluppo dell'industria tessile.
Soprattutto, la frazione Marina di Montenero è dotata di un porto turistico - il "Marina Sveva" - con 446 posti barca e il suo litorale si estende fino alle limitrofe spiagge di Vasto, nota località turistica abruzzese.