UNRWA, comunicato stampa - Ieri, in una frazione di secondo, vaste aree del campo di Jenin, in Cisgiordania, sono state completamente distrutte da una serie di detonazioni controllate da parte delle forze di sicurezza israeliane.Gli abitanti del campo hanno sopportato l'impossibile, affrontando quasi due mesi di violenza incessante e crescente. Negli ultimi mesi, il campo di Jenin è diventato una città fantasma.Le operazioni condotte dalle forze di sicurezza israeliane e palestinesi hanno portato allo sfollamento forzato di migliaia di residenti dei campi, molti dei quali ora non avranno più una casa dove tornare ad abitare. Nel giorno che avrebbe dovuto segnare l'inizio del nuovo semestre scolastico per migliaia di bambini, 13 scuole nella Cisgiordania settentrionale sono rimaste chiuse a causa delle operazioni delle forze di sicurezza israeliane nella zona.I servizi dell'UNRWA all'interno del campo di Jenin sono stati interrotti per mesi e sono stati interrotti completamente all'inizio di dicembre.Le sconvolgenti scene di oggi in Cisgiordania indeboliscono il fragile cessate il fuoco raggiunto a Gaza e rischiano di provocare una nuova escalation.L'UNRWA non ha ricevuto alcun preavviso di queste detonazioni, poiché il contatto tra il personale e le autorità israeliane non è più consentito, mettendo a rischio la vita dei civili.

Le forze di difesa israeliane stanno compiendo raid a Jenin, Tulkarem e Tamun da due settimane. Secondo il "loro" bilancio, sono stati 35 gli uomini armati uccisi dall'esercito durante l'operazione e altri 15 sono rimasti uccisi in attacchi con i droni. In quei raid le IDF hanno ammesso di aver ucciso "per errore" anche numerosi  civili, tra cui un bambino. Sempre secondo l'IDF, sono stati arrestati più di 100 palestinesi "ricercati" e le truppe hanno sequestrato circa 40 armi e neutralizzato oltre 80 ordigni esplosivi. L'offensiva, denominata Operazione Muro di Ferro, è stata lanciata il 21 gennaio e l'esercito prevede che durerà ancora diverse settimane.

In pratica lo Stato ebraico, dopo aver raso al suolo Gaza, mira a fare altrettanto con le principali città della Cisgiordania dove i bulldozer delle IDF distruggono sistematicamente strade, reti idriche, reti fognarie, condotte del gas, cavi elettrici e linee dati, con l'intento genocidario di annettere di fatto anche quella parte di territorio che gli ebrei israeliani riconoscono solo come Giudea e Samaria.

Tutto ciò nel più completo menefreghismo della comunità internazionale, pronta invece a scandalizzarsi e a urlare all'antisemitismo e al genocidio, anche se solo un po' di fango possa aver insozzato una pietra d'inciampo in una qualche città. Siamo ben oltre la vergogna.